Sulmona, famiglia sterminata in due mesi dal Covid

Sulmona, famiglia sterminata in due mesi dal Covid
Sulmona, famiglia sterminata in due mesi dal Covid
di Patrizio Iavarone
Mercoledì 26 Maggio 2021, 08:15 - Ultimo agg. 08:55
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Ne ha tolta di vita, alla signora Annamaria, quella del pub Maryanne, il Covid: ha straziato e spezzato la sua famiglia nel giro di due mesi portandosi via prima il marito, Lucio Ricci, che aveva 63 anni e nessuna malattia pregressa, poi, a distanza di due settimane, il fratello Franco Conti, che di anni ne aveva 66, e ora, ieri notte, la mamma, Liliana Molinaro, 93 anni anche lei di Sulmona. Una sequenza spaventosa di lutti, consumati in poco più di un mese da una forma di virus particolarmente aggressivo che ha colpito il nucleo familiare falcidiandolo.

Liliana Molinaro, che forse era stata la prima a contagiarsi in famiglia (probabilmente per il contatto con una badante), ha resistito due lunghi e difficili mesi: risultata positiva il 25 marzo scorso era stata trasferita nella clinica San Raffaele per le cure. Qui sembrava essersi ripresa dopo un po’ e, anzi, a seguito di un tampone risultato negativo si era deciso di spostarla in un centro anziani: al momento dell’ingresso nella struttura, però, l’anziana aveva febbre e ancora i sintomi di quella polmonite bilaterale che le era stata diagnosticata. Così a seguito di un altro tampone era risultata positiva, probabilmente senza aver mai negativizzato davvero. Quindi il trasferimento all’ospedale civile di Pescara dove ieri notte è morta segnando sul calendario del Centro Abruzzo l’ottantanovesima vittima per Covid, la settantatreesima in Valle Peligna. Questo mentre il virus sembra aver ripreso la sua diffusione: sono numeri sempre contenuti rispetto a qualche mese fa, certo, ma comunque significativi.

Ieri si sono contati infatti 6 nuovi casi in Valle Peligna: 4 a Sulmona, 1 a Pratola Peligna e 1 a Introdacqua.

Tra loro, a Pratola, anche una studentessa di quindici anni che ha costretto il servizio prevenzione della Asl a mettere in quarantena un’altra classe, una seconda del liceo classico Ovidio di Sulmona. Né sembrano far dormire sonni tranquilli i vaccini: tra i positivi di ieri, ad esempio, c’è anche un agente di polizia penitenziaria del carcere di Sulmona che ha già ricevuto due dosi di vaccino. L’uomo, che però non presenta sintomi, è risultato positivo a seguito dello screening periodico che si esegue dentro la struttura penitenziaria. E, d’altronde, non è neanche l’unico ad essere risultato positivo nonostante il vaccino: l’altro giorno è toccato ad un ottantaquattrenne di Pratola. Quanto basta per spingere tutti a mantenere le misure di prevenzione (mascherina e igiene), anche perché la campagna di vaccinazione, seppur a buon punto, si trova a circa il 35% della platea potenziale e, soprattutto nei centri più periferici e montani, mancano all’appello anche diversi cosiddetti deboli. Non mancano d’altronde anche i disservizi: ieri è stata un’altra giornata difficile, ad esempio, a Pratola dove alcuni cittadini che avevano ricevuto la convocazione, ma non erano nelle liste del centro vaccinale, hanno chiamato i carabinieri che hanno faticato per far tornare la calma.

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