Reggio Calabria, tabaccaia uccisa
a coltellate nell'androne del palazzo

Reggio Calabria, tabaccaia uccisa nell'androne di un palazzo
Reggio Calabria, tabaccaia uccisa nell'androne di un palazzo
Martedì 30 Luglio 2019, 20:32 - Ultimo agg. 31 Luglio, 17:50
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Colpita con diverse coltellate, sferrate con «particolare violenza». È morta così una donna di 66 anni, Mariella Rota, uccisa nell'androne del palazzo in cui abitava e da cui si accede anche al negozio di tabacchi di cui era proprietaria. Un omicidio, è la prima ipotesi degli investigatori, che potrebbe essere maturato nel corso di un tentativo di rapina. Teatro del delitto un palazzo di via Melacrino, a poca distanza da piazza De Nava, nel centro di Reggio. Una strada con diversi negozi e sempre trafficata, che conduce agli Ospedali Riuniti. Il corpo della vittima è stato trovato nel pomeriggio dalla polizia, avvertita dai vicini che avevano sentito delle grida provenire dall'androne. L'esatta dinamica ancora non è del tutto chiaro, quello che è certo, come si lascia sfuggire un investigatori, è che le coltellate sono state sferrate con «particolare violenza».

Ma cosa è successo? Una prima ricostruzione, ancora parziale, fatta dalla polizia, è che la donna sia uscita di casa per andare ad aprire la sua tabaccheria imbattendosi in almeno due persone che, probabilmente, stavano cercando di forzare la porta sul retro del negozio da cui si accede proprio dall'androne. La donna avrebbe gridato qualcosa ai banditi. Forse anche loro hanno gridato qualcosa. Di certo c'è che i vicini hanno sentito delle grida e un trambusto. Vistisi scoperti, è la prima ipotesi, i banditi avrebbero aggredito la donna, accoltellandola, per poi fuggire. Sul posto sono subito intervenuti gli investigatori della squadra mobile e delle volanti della Questura, e i tecnici della polizia scientifica per repertare ogni piccolo elemento che possa rivelarsi utile alle indagini, oltre ai carabinieri che hanno la loro sede nelle vicinanze.

A coordinare il loro lavoro il pm Giulia Scavello, con la direzione del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e dell'aggiunto Gerardo Dominijanni. Gli investigatori hanno già iniziato a sentire vicini e conoscenti alla ricerca di indizi per dare un nome agli assassini di Mariella Rota. Ma soprattutto stanno visionando le immagini registrate dalle diverse telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Filmati nei quali potrebbero essere impressi i volti degli assassini.
 
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