Telemarketing, il Garante della Privacy: «Basta il no al telefono contro le telefonate moleste»

Sono 4 milioni gli italiani che hanno effettuato l'iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni

«Basta il no al telefono contro il telemarketing»
«Basta il no al telefono contro il telemarketing»
di Valerio Iuliano
Mercoledì 22 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17:56
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Il telemarketing imperversa e per gli utenti restano poche possibilità di salvezza. Le telefonate dei call center si susseguono ininterrottamente, nonostante 4 milioni di italiani abbiano effettuato l'iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni. Ma lo strumento avviato a luglio 2022 non ha dato i risultati auspicati. Sull'argomento è intervenuto ieri il Garante della Privacy, affermando il principio che se l'utente dice «no» alla telefonata commerciale indesiderata il call center o la società che lo ha contattato deve annotare subito la sua volontà e cancellare il nominativo dalle liste utilizzate per il telemarketing stesso. L'opposizione manifestata nel corso della telefonata non deve essere confermata con e-mail o altre modalità, come invece viene spesso richiesto di fare da parte degli operatori, ed è valida anche per le campagne promozionali future.

Al termine di una complessa attività istruttoria, il Garante ha rilevato diverse irregolarità, messe in atto da un'azienda leader nel mercato energetico, nei confronti di un numero rilevante di utenti. L'Autorità ha intimato alla società l'adozione di una serie di misure per mettersi in regola, irrogandole una sanzione di 4,9 milioni di euro.

La società si è avvalsa della facoltà di definire la controversia ed ha pagato un importo pari alla metà della sanzione comminata. Le irregolarità sono emerse nel corso degli accertamenti effettuati dall'Autorità, a seguito di numerose segnalazioni. «Gli accertamenti - spiega l'Authority - hanno evidenziato la ricezione di telefonate senza il consenso dell'utente, il mancato riscontro alle richieste di non ricevere più telefonate indesiderate, l'impossibilità di esprimere consensi liberi e specifici per diverse finalità (promozionali, profilazione, comunicazione di dati a terzi) nell'ambito del sito o dell'app e la presenza di informative carenti o inesatte». Il Garante ha ordinato, inoltre, all'azienda «di facilitare l'esercizio dei diritti previsti dalla normativa in materia di protezione dei dati personali e fornire riscontro, senza ritardo, alle istanze, comprese quelle relative al diritto di opposizione». Un diritto che - ha precisato l'Autorità - può essere esercitato «in qualsiasi momento», anche nel corso della telefonata promozionale - e la volontà dell'utente deve essere correttamente registrata.

Il Garante ha inoltre vietato alla società «ogni ulteriore trattamento per finalità promozionali effettuato utilizzando liste di contatti predisposte da altre aziende che non abbiano acquisito un consenso libero, specifico, informato e documentato alla comunicazione dei dati degli utenti». Se la società vorrà, in futuro, utilizzare per l'attività promozionale utenze telefoniche fornite da terzi dovrà verificare costantemente, anche attraverso adeguati controlli a campione, che i dati siano trattati nel pieno rispetto della normativa sulla privacy. Una questione particolarmente significativa, anche quest'ultima, considerati i numerosi casi di aziende che si avvalgono di elenchi di numeri telefonici forniti da società specializzate.

Su 4.750 utenti interpellati sul telemarketing dall'Unione nazionale consumatori, 4.070 hanno segnalato di ricevere telefonate commerciali indesiderate. «Il principio affermato dal Garante è sacrosanto - spiega Massimiliano Dona, presidente dell'associazione - considerato che ci sono persone che vengono perseguitate a vita dalla stessa società. Ma di queste sanzioni ne servirebbe una al giorno, a giudicare dalle proteste che riceviamo. Il Registro delle Opposizioni è come se non esistesse. L'aver cancellato tutti i precedenti consensi non è servito a niente». Il telemarketing aggressivo è ripreso con gli stessi ritmi, anche dopo l'attivazione del Registro, avvenuta il 27 luglio scorso. Per l'associazione l'unica soluzione è «una modifica della legge, servono sanzioni maggiori e indennizzi per i consumatori molestati. È necessario che la chiamata a casa degli iscritti al Registro sia considerata per legge una pratica commerciale scorretta, sanzionabile anche dall'Antitrust», conclude l'Unione nazionale consumatori. 

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Gli utenti possono segnalare al Garante della Privacy, attraverso la compilazione di un modulo, la ricezione di chiamate promozionali effettuate con sistemi automatizzati (voce preregistrata) o con l'intervento di un operatore. Le segnalazioni devono essere circostanziate, con l'indicazione dell'utenza interessata, dell'oggetto della promozione e con la data e l'ora di ricezione, oltre che del numero telefonico del chiamante. «Si raccomanda la massima precisione nella compilazione dei dati poiché, data l'ingente mole di segnalazioni che pervengono al Garante, le informazioni comunicate - si legge sul sito dell'Authority - saranno esaminate in maniera automatizzata». 

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