«Perdonatemi», scritto a caratteri cubitali su un foglio A4. Il biglietto lasciato al centro del tavolo da pranzo. L’ultimo messaggio lasciato alla famiglia da Leonard Costantin G., 27 anni. La causa scatenante del suo gesto estremo potrebbe essere la non riconferma come cameriere in un hotel di Silvi Marina, costretto a ridurre il personale a causa delle misure contro il Covid-19. È il quinto suicidio in 15 giorni nella provincia di Teramo.
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A trovare il corpo del giovane senza vita, appeso alla ringhiera interna del primo piano della palazzina di Silvi, dove viveva, è stato il padre che rincasa dal lavoro. Le urla disperate dell’uomo hanno attirato l’attenzione degli altri condomini che sono accorsi. Uno di loro ha allertato i soccorsi. Sul posto una pattuglia dei carabinieri della locale stazione e un’ambulanza del 118. Purtroppo il personale sanitario non potuto far altro che constare il decesso. Dopo l’ispezione cadaverica il pm Stefano Giovagnoni ha dato il nulla osta per la sepoltura. Leonard Costantin era arrivato nel nostro Paese da ragazzino insieme al papà e alla compagna per motivi di lavoro. Sia lui, che la famiglia si erano ben integrati a Silvi. Da quando si apprende, il 27enne da anni lavorava come stagionale, faceva il cameriere, in un hotel a Silvi, sulla costa abruzzese, ma negli ultimi due anni stava attraversando un momento difficile. Nei giorni scorsi il datore di lavoro gli aveva detto che non l’avrebbe potuto riconfermare per l’estate a causa del coronavirus. Stando a quanto ha raccontato il padre ai militari, Leonard Costantin non l’aveva presa bene, ma nulla lasciava presagire in un gesto così drammatico.
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Infine la morte più agghiacciante, avvenuta il 25 maggio. Verso l’ora di pranzo, in contrada Borea San Domenico, frazione di Atri, si è tolto la vita impiccandosi a un albero, Domenico R., papà di 55 anni. «Vado un’oretta nell’orto, ho delle cose da fare e torno per pranzo» aveva detto alla moglie. Quanto non lo ha visto rincasare ha mandato una delle figlie a cercarlo. La figlioletta lo ha trovato senza vita appeso con una corda a un albero. Le sue grida disperate hanno attirato i vicini, ma per l’uomo ormai non c’era più nulla da fare. Non ha lasciato lettere per spiegare il suo gesto, ma tutti in paese dicono che aveva preso male la cassa integrazione disposata a casua dell'emergenza Covid.
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