Terremoto in Bosnia (avvertito a Trieste, Roma e Napoli), ecco perché si può ripetere: le similitudini con Amatrice

Terremoto in Bosnia (avvertito a Trieste, Roma e Napoli), ecco perché si può ripetere: le similitudini con Amatrice
Terremoto in Bosnia (avvertito a Trieste, Roma e Napoli), ecco perché si può ripetere: le similitudini con Amatrice
Sabato 23 Aprile 2022, 14:31 - Ultimo agg. 23:57
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Terremoto in Bosnia, un evento che si può ripetere? La scossa ieri, di magnitudo 6.1, ha destato grande impressione nei Balcani e in particolare nella Dalmazia. Un morto è stato registrato in Bosnia, ma il sisma è stato avvertito distintamente anche nelle isola spalatine, come Mljet, Korcula e Lastovo (le più meridionali) dove la paura tra gli abitanti è stata grande. Un terremoto avvertito chiaramente anche in Italia, sulla costa Adriatica, ma anche a Napoli e Roma. ​Il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, spiegacosa è successo ieri sera, intorno alle 23, quando la terra ha cominciato a tremare in maniera molto forte non solo in Bosnia, dove è stato registrato l'epicentro, ma anche dall'altra parte del Mar Adriatico. Le scosse, infatti, sono state avvertite praticamente lungo tutta la litoranea italiana di fronte a Bosnia e Croazia e non solo.

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«Non si tratta di una scossa anomala» e «non è escluso che ci possano essere altre scosse».

Il fatto che si sia avvertita fortemente anche in Italia è perché un terremoto di magnitudo 6 è in grado di rilasciare un'energia tale da essere sentita fino a centinaia di chilometri, un pò come avvenuto qualche anno fa a Amatrice, anche se per fortuna non ha provocato gli stessi danni». Da Trieste a Bari, si legge in una nota, sono state tantissime le segnalazioni, che si sono susseguite al 115 anche in altre zone del Paese, da Napoli a Roma, fino a Trento, fortunatamente senza danni o conseguenze per cose o persone, almeno dalle nostre parti. «La scossa - afferma Doglioni a Fanpage - fa parte del margine orientale dell'Adriatico dove la litosfera (la crosta più il mantello terrestre) adriatica scende sotto le Dinaridi (catena montuosa che attraversa tutta l'ex Jugoslavia, ndr), cosi come scende al di sotto dell'Appennino. Pochi anni fa c'era stato un altro evento simile a Durazzo, in Albania - prosegue Doglioni - fa parte dello stesso sistema. Si tratta di strutture che si chiamano sovrascorrimenti, cioè delle zone dove la crosta si raccorcia. La convergenza tra l'Adriatico e le Dinaridi è di circa due tre millimetri all'anno e quindi ogni due o tre secoli, in vari segmenti, ci sono terremoti di questo magnitudo». Secondo il presidente dell'Ingv anche se generalmente dopo il sisma principale ci sono delle scosse di assestamento (le cosiddette aftershock) e «tutto ritorna silente», ciò non significa che non ci possano essere altre scosse sia più a nord che più a sud dell'area dell'epicentro. La Terra ha tempi che non sono quelli dei nostri orologi».

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