Terremoto Marche, l'esperto Ingv: «Sciame sismico dopo Mainshock, diverso dalla scossa di Amatrice»

Terremoto Marche, l'esperto Ingv: «Sciame sismico dopo Mainshock. Non collegato con la scossa di Amatrice»
Terremoto Marche, l'esperto Ingv: «Sciame sismico dopo Mainshock. Non collegato con la scossa di Amatrice»
Mercoledì 9 Novembre 2022, 12:20 - Ultimo agg. 10 Novembre, 00:04
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Nelle prime ore di questa mattina, 9 Novembre uno sciame sismico ha colpito la zona Adriatica davanti a Pesaro e Fano. Alle ore 11:06 nel mare al largo delle Marche si sono registrate ben 42 scosse, la maggiore alle 7:07 con una magnitudo di 5.5. Secondo gli esperti dell'Ingv si è trattato di una "sequenza sismica": quando c'è un "mainshock'" ovvero una scossa forte  5.7 è molto usuale che ci siano una serie di altre scosse. Il terremoto nelle Marche di oggi è il più forte che ha colpito l'area sin dal sisma di Sinigallia del 1930. 

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Perché si è sentito anche a Roma 

Il sisma è stato avvertito in tutto il centro Italia, anche a Roma e Firenze.

Il motivo è geologico, come ha spiegato l' esperto dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Alessandro Amato: «Stiamo nella placca adriatica, in quella struttura geologica compatta, rigida, che va dal Mare Adriatico, a partire dalla Puglia, fino sotto la pianura Padana, sotto l'Appennino e arriva fino sotto le Alpi orientali, e sappiamo che trasmette molto bene l'energia elastica. Quindi quando c'è un terremoto lì, la propagazione dell'onda è molto efficace e si avverte a distanza molto grande»

 

Danni contenuti 

Nonostante la forza della scossa il numero di danni è stato contenuto, il motivo è che l'epicentro era lontano dalla costa, circa 30 km dalle abitazioni: «I danni sono dovuti allo scuotimento nei primi 20-30 km intorno all'epicentro.Se fosse stato più sotto la costa sarebbe stato localmente più forte» spiega Amato. Se invece si fosse verificato più vicino alla costa, ci sarebbero stati danni maggiori. 

Escluso il rischio tsunami

Escluso anche il rischio Tsunami: «Un valore dell'evento a mare come quello di stamattina in genere non produce onde di tsunami» ha spiegato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio «È partito il sistema di allertamento internazionale, ma non ci si attende alcun tipo di evento tsunamico. Essendo vicino alla costa si sarebbe già consumato».

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Terremoto Marche, collegato alla scossa di Amatrice?

Anche se il sisma ha colpito un'area vicina a quella del terremoto di Amatrice, i geologi affermano che non c'è collegamento tra le due scosse, che interessano placche diverse. Quello di Amatrice era avvenuto nell'Appennino, quello di oggi nella placca Adriatica.

Ad Amatrice, la scossa nell'Appennino era di tipo distensivo (cioè la crosta che si allarga). In questo caso invece c'è una "convergenza tra due placche": quella del'Appennino che avanza sopra quella adriatica. Come spiega Amato, il terremoto di oggi nelle Marche «È generato da una faglia di compressione, un pò l'opposto di quello che avviene in Appennino dove le faglie sono di estensione. Qui invece è di avvicinamento della parte adriatica verso l'Italia, un accorciamento frontale»     

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Lo sciame sismico 

Lo sciame sismico è segnalato al largo di Pesaro e Fano (circa 30 km) con oltre 40 scosse di magnitudo oscillante tra 2 e 3.8. altre cinque scosse superiori a magnitudo 2 in una ventina di minuti, dopo quella di 3.1 delle 8:15.   La maggiore è stata la prima, alle 7.07, di magnituto 5.5, seguita subito dopo da una scossa di magnitudo 4, alle 7.12.  

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