Terremoto Umbria, famiglie nelle tende, le scuole restano chiuse e molti lasciano le abitazioni

La popolazione ripiomba nell'incubo del 2016 per due scosse

Terremoto Umbria, nuova forte scossa di 4.6 alle 20.05 dopo quella del pomeriggio. Paura tra i cittadini, a Umbertide 30 evacuati
Terremoto Umbria, nuova forte scossa di 4.6 alle 20.05 dopo quella del pomeriggio. Paura tra i cittadini, a Umbertide 30 evacuati
Giovedì 9 Marzo 2023, 16:14 - Ultimo agg. 11 Marzo, 08:44
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PERUGIA Due forti scosse fanno ripiombare l'Umbria nella paura. La prima alle quattro del pomeriggio. C'è chi scappa e chi prega. «La scossa è durata pochi secondi, quando l'abbiamo avvertita eravamo fuori dal convento per le benedizioni pasquali delle case». Il racconto è di padre Claudio Peraro, viceparroco di Santa Maria della Pietà a Umbertide. «Lo spavento c'è stato, abbiamo fatto una preghiera e quando siamo scesi per andar via - dice il sacerdote - abbiamo visto la gente in strada, abbiamo parlato un po' con tutti». Stavolta trema l'Altotevere. L'epicentro è a Umbertide, ma micro-scosse si erano registrare in tutto il distretto già al mattino, da San Giustino a Città di Castello. Due scosse a quattro ore di distanza l'una dall'altra, fanno fuggire le persone in strada, convincono una ventina di Comuni (non solo Umbertide, ma anche Perugia, Assisi, Città di Castello e Foligno) a chiudere le scuole, fanno aprire i Cva per far dormire chi vuol passare la notte in un posto sicuro e in compagnia. I primi dati resi noti dai vigili del fuoco di Perugia dicono, a Umbertide, di una trentina di sfollati per le case lesionate ma i numeri sono destinati a salire. Anche una fabbrica si deve fermare. A Umbertide, ieri sera, dopo la seconda scossa, sono state allestite da Comune e Protezione civile regionale posti letto sia in tenda (nella zona dell'epicentro) che in due scuole.

VALUTAZIONI La prima botta arriva alla 16,05.

Magnitudo 4.3 secondo l'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia con l'epicentro nella frazione di Montecastelli, a 5 chilometri da Umbertide, lungo la statale Tiberina che porta a Città di Castello. In mezza provincia esplode la paura. A Perugia panico in Galleria Nazionale dove la mostra sul Perugino aveva richiamato centinaia di persone, bloccati i treni della Ferrovia regionale da Ponte Felcino fino a Città di Castello con la vecchia stazione di Montecorona, già lesionata dal terremoto del 1984, che è diventata un mezzo rudere. «Certamente il terremoto è stato risentito fra le province di Perugia, di Arezzo e nel Ternano fino alle Marche e alla costa adriatica», spiega Salvatore Stramondo, direttore dell'Osservatorio Nazionale Terremoti dell'Ingv. «Si tratta - aggiunge - di un terremoto che è avvenuto in un'area nella quale il meccanismo è quello estensionale, tipico della zona degli Appennini, una sorta di "stiramento" della crosta terrestre in corrispondenza dell'Appennino con un conseguente allargamento dell'Italia Centrale». La seconda scossa alle 20.08. Stavolta la magnitudo sale fino a 4.6 e sale anche la paura. A Perugia, per esempio, a Borgo XX Giugno, quartiere del centro dove vivono tanti studenti, in moli sono fuggiti di casa. «Sono scappata in ciabatte» racconta una ragazza; mentre un'altra, al telefonino, rassicura la mamma che sta in Calabria: «Stavo finendo la lezione di pilates. La scossa all'ultimo esercizio: fortissima».

PROVVEDIMENTI Proprio l'ultima scossa della sera, seguita cinque minuti dopo da una replica di 3.9, ha convinto tantissimi sindaci della provincia a chiudere le scuole oggi e domani. A Perugia stop anche alle lezioni dell'Università che ieri pomeriggio è stata evacuata. Oggi saranno chiusi anche tutti gli uffici della Regione. Ad Assisi verifiche nella basilica di San Francesco, sfregiata dalle scosse del 1997. Il Governo monitora la situazione minuto per minuto. «Sono in costante contatto col direttore della Protezione civile Fabrizio Curcio - ha detto Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare dopo la prima scossa - per seguire col massimo impegno il fenomeno sismico. Dai primi dati raccolti non sembrano esserci danni per le persone, le infrastrutture pubbliche e gli immobili privati, ma siamo molto attenti all'eventuale evolversi della situazione». NOTTE La presidente della Regione Donatella Tesei e l'assessore Enrico Melasecche si sono messi subito in contatto con i vertici della Protezione civile e la Sala operativa per informarsi e seguire l'evolversi della situazione. La situazione è monitorata dal centro di protezione civile regionale di Foligno, ma le rassicurazioni non bastano. Fanno paura le scosse, fa paura la notte. C'è chi ha deciso di dormire in auto, anche se vive lontano dall'epicentro.

Terremoto, nuova violenta scossa: stima fra 4.4 e 4.9 magnitudo. Gente in strada anche in cabatte

 

 

 

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