«Ascolta lo Sceicco, metti la cintura ed esplodi gridando Allah è grande»

«Ascolta lo Sceicco, metti la cintura ed esplodi gridando Allah è grande»
di Claudia Guasco
Venerdì 29 Aprile 2016, 08:59 - Ultimo agg. 1 Maggio, 23:43
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MILANO - L'insospettabile covo dell'Isis ha le persiane verdi e le tendine alle finestre. Qui, a Lecco, abitavano Abderrahim Moutaharrik e la moglie Salma Bencharki, una vita in Brianza ma il cuore nel Califfato che vagheggiavano di raggiungere presto. Lo stesso viaggio tramite l'Ungheria e la Turchia intrapreso, a febbraio del 2015, da Mohamed Koraichi e dalla moglie Alice Brugnoli. Ora i loro tre figli di sei, quattro e due anni sorridono in foto vestiti da combattenti e con il dito alzato a indicare Dio. Uno scatto di cui Alice è talmente fiera da usarlo come profilo.
 



TESTE RASATE
Dopo il matrimonio con Mohamed, Alice ha abbracciato l'islam. Indossava lo hijab, con le vecchie amiche di Bulciago aveva tagliato i ponti e pretendeva che, per mantenere i contatti con la sua famiglia, anche la madre si convertisse. Quanto a Mohamed, frequentava assiduamente la moschea di Costa Masnaga dove conduceva la preghiera del venerdì, era esperto nella lettura di testi sacri, portava la barba incolta e rifiutava gli abiti occidentali. Lavorava come saldatore, ma ha perso l'impiego perché incompatibile con la pratica dei cinque atti di preghiera al giorno e così sopravviveva con i sussidi statali. A luglio 2015 Alice contatta la madre dalla Siria: «Siamo contenti nonostante la situazione. Per noi è importante essere qui, possiamo vivere veramente l'Islam e quindi esprimerci liberamente... questa è la vera libertà e non l'illusione in cui vivevamo, qui ho tante sorelle con cu stare. Sorelle venute da tutto il mondo, francesi, inglesi, tedesche, indonesiane, olandesi, siamo molto unite». Nella nuova vita nel Califfato Koraichi si fa valere ed è sempre in prima linea, svolge addestramento militare e partecipa come mujahdin alle azioni terroristiche. L'amico Abderrahim racconta a Koraichi di averlo riconosciuto in alcune immagini in tv mentre partecipava alla «liberazione» di un aeroporto nella quale sarebbero morti 250 soldati avversari. Mohamed dà tutto per la causa e cresce i suoi figli nel nome di Allah. «Devi sentire il grande come recita le prediche, che Dio lo protegga... com'è dotato per la religione», racconta orgogliosa la zia Wafa a Salma. Ha ricevuto le foto dei piccoli, come è usanza «hanno le teste rasate come le cipolle» e con loro c'è un quarto bambino: è figlio di Yassine, olandese convertita, vedova di un martire. E Mohamed, da buon musulmano ortodosso, se ne è fatto carico e l'ha sposata per offrirle sostentamento e protezione. A chiedere la mano della donna, obbedendo alle regole imposte, è stata la stessa Alice.

POEMA BOMBA
Abderrahim vuole diventare come lui, i combattimenti sul ring del ”Fight gym club” non gli bastano più, vuole vedere scorrere per le strade il sangue dei nemici. E' un campione di kickboxing e affronta le competizioni internazionali esibendo i simboli dell'islamismo radicale, ma adesso è pronto alla «Shahada», il martirio per Dio. Le sue speranze sono esaudite quando l'8 aprile 2016 riceve l'investitura dello Sceicco con il ”Poema Bomba". «Ascolta lo Sheico. Colpisci! Dalle tue palme eruttano scintille, e sgozza, che con il coltello è attesa la gloria, fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo "Allah Akbar"! Esplodi come un vulcano, agita chi è infedele, affronta il nemico, ringhiando come un fulmine, pronuncia ''Allah akbar" e esploditi o leone! Questa è la brigata della gloria, che vince, questo è il nostro califfato, ritorna in cima, ridai all'islam la sua gloria, i suoi battaglioni sono andati ad annientare gli infedeli senza cedere.

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