Tesoro in Bot nello scrittoio di papà:
due milioni ma non può incassarli

Tesoro in Bot nello scrittoio di papà: due milioni ma non può incassarli
di Mattia Zanardo
Domenica 30 Ottobre 2016, 13:00 - Ultimo agg. 18:55
1 Minuto di Lettura
Un tesoro, dimenticato per decenni in un vecchio mobile e scoperto per caso. Fa pensare alla scena di un film, la vicenda di Altamura Zagaria. Originaria di Andria, la 47enne si è di recente trasferita a Treviso col compagno. Dalla Puglia, racconta, ha portato con sé anche «Una madia e uno scrittoio dei nonni, che mi piacevano e volevo far restaurare». Smontando lo scrittorio l’incredibile ritrovamento: all’interno c’erano una serie di Certificati di credito del Tesoro, emessi il 15 luglio 1985 e sottoscritti dal padre Francesco di Altamura, morto prima di poterli riscuotere. C’erano due Bot da 50 milioni di lire e altri 16 da 10 milioni, per un totale di 260 milioni dell’epoca. Conteggiando anche rivalutazione, interessi ecc., come confermato dall’apposito calcolatore on line di Poste Italiane, oggi quei pezzi di carta ingiallita varrebbero due milioni e 38.408,08 euro. Il problema? I certificati avevano scadenza a 5 anni (1990): dopodichè la norma prevede ulteriori 10 anni per incassarli.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA