Thomas Bricca, indagato il nonno di uno dei sospettati: «Ha fatto sparire i video». Nascosta anche una pistola scacciacani

Eliminata la scheda delle telecamere di casa per coprire i movimenti del nipote

Thomas Bricca, indagato il nonno di uno dei sospettati: «Ha fatto sparire i video»
Thomas Bricca, indagato il nonno di uno dei sospettati: «Ha fatto sparire i video»
di Giovanni Del Giaccio
Mercoledì 8 Marzo 2023, 01:09 - Ultimo agg. 9 Marzo, 07:06
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Ha cercato di nascondere quello che poteva, nel tentativo di evitare guai al nipote. Adesso deve rispondere dell’accusa di falsa testimonianza, nell’ambito del procedimento per l’omicidio di Thomas Bricca, avvenuto ad Alatri il 30 gennaio. È la seconda persona a finire sul registro degli indagati per l’uccisione del diciannovenne e non è un caso che sia una questione di “famiglia”. L’uomo, Luciano Dell’Uomo, è infatti il nonno acquisito di Mattia Toson, il ragazzo di 22 anni che deve rispondere dell’accusa ben più grave di omicidio.

Omicidio di Thomas, i genitori del ragazzo ucciso giovedì saranno ricevuti in Procura

GLI ELEMENTI

Oltre un mese dopo il delitto gli accertamenti coordinati dal procuratore capo Antonio Guerriero e dalla sostituta Rossella Ricca procedono senza sosta.

Anche ieri mattina all’ottavo piano del palazzo di giustizia del capoluogo ciociaro c’è stato un vertice con i carabinieri del comando provinciale che stanno seguendo il caso. La notizia di un ulteriore indagato circolava da alcuni giorni ma ieri ha trovato conferma.

L’uomo ha cercato di “coprire” il nipote rispetto all’alibi della sera del delitto e anche nel tentativo di far sparire una pistola scacciacani. Una decina di giorni fa i militari hanno effettuato una serie di perquisizioni in località “Fraschette”, tutte in abitazioni di pertinenza della famiglia Toson. Tra queste c’è la casa dei nonni, dove Mattia risiede, secondo quanto emerso durante l’indagine. Quando i militari sono andati a prendere le telecamere di sicurezza installate nell’abitazione non hanno trovato la “scheda” video. Vale a dire la memoria dell’impianto che avrebbe fornito gli spostamenti in entrata e uscita dall’abitazione. Non solo, le telecamere erano state anche smontate perché - secondo fonti investigative - l’uomo aveva deciso di disfarsi dell’impianto. Il problema è che avrebbe fornito, rispetto all’alibi del nipote, una versione poco convincente ai carabinieri. Da lì, oltre che da alcune conversazioni intercettate, sono scattati i controlli alle “Fraschette”. Quando i militari sono arrivati c’era l’impianto di sorveglianza smontato e la memoria video sparita. Al tempo stesso c’era una scacciacani che l’uomo aveva cercato di nascondere malamente. Non è l’arma del delitto, è evidente, ma il comportamento avuto dal nonno acquisito del ragazzo indagato è stato sufficiente a contestare l’accusa di falsa testimonianza.

 

I RAPPORTI

Luciano Dell’Uomo è il patrigno del padre naturale di Mattia Toson e dell’altro fratello, indicati sin dall’inizio dai testimoni come coinvolti nell’omicidio di Thomas, ma è anche il padre naturale di colui che domenica 29 gennaio è stato umiliato - rimanendo “appeso” a una balaustra - nel corso della rissa che doveva vendicare quella del giorno precedente. Oltre a lui è stata sentita - come persona informata sui fatti - anche la moglie, ma tra i testimoni ci sono decine di persone e non tutte forniscono la stessa ricostruzione. 

Sulla sera del delitto l’alibi di Mattia, che ha riferito di essere a una cena degli Spada insieme al resto dei familiari, ha vacillato sia tra le testimonianze raccolte dai carabinieri sia durante l’interrogatorio in Procura. Il giovane si sarebbe contraddetto davanti alle contestazioni dei magistrati sulla presenza alla cena (è arrivato più tardi rispetto all’ora degli spari al “Girone”, era sconvolto ed è andato via prima) e sugli spostamenti prima e dopo. Mancano, però, alcuni elementi fondamentali che vanno dalla pistola usata per il delitto - e finita chissà dove - allo scooter T Max sul quale sono arrivati i sicari che hanno aperto il fuoco.

L’INCONTRO

In attesa di ulteriori sviluppi i genitori di Thomas saranno ricevuti domani alle 10 dal procuratore Antonio Guerriero. Il magistrato esprimerà la vicinanza alla famiglia ma farà anche il punto sulle attività svolte finora. Ad Alatri si continua a chiedere giustizia e anche per questo il procuratore incontrerà Paolo Bricca e Federica Sabellico, il papà e la mamma del giovane assassinato che saranno accompagnati dal loro legale di fiducia, l’avvocato Marilena Colagiacomo. 

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