Suicida dopo video hot, la mamma di Tiziana Cantone posta foto dell'ex su Fb: «Ecco chi è il colpevole»

Suicida dopo video hot, la mamma di Tiziana Cantone posta foto dell'ex su Fb: «Ecco chi è il colpevole»
Mercoledì 1 Agosto 2018, 15:35 - Ultimo agg. 2 Agosto, 16:41
3 Minuti di Lettura

La madre di Tiziana Cantone, la giovane 31enne suicida, nel 2016, perché incapace di sopportare la vergogna per la diffusione di alcuni suoi video hot, ha aperto una pagina su Facebook per mettere alla gogna l'ex fidanzato della figlia, Sergio Di Palo, di recente rinviato a giudizio.

LEGGI ANCHE Rinviato a giudizio l'ex fidanzato per calunnia, accesso abusivo a dati informatici e falso

Lo rende noto il quotidiano on-line Giustizianews24.it. Sua madre, Maria Teresa Giglio, che ha sempre puntato il dito contro l'uomo, lo scorso 25 luglio, ha pubblicato un post al veleno su una pagina di Facebook intitolata «Tiziana Cantone per le altre». Un messaggio corredato di foto della figlia e dell'ex: «Questo è Sergio Di Palo, - scrive la donna sul social - prenditi la tua visibilità, volevi restare nell'ombra, gestivi Tiziana in modo che dovesse comparire solo lei. C'era un disegno criminale ai soli danni di mia figlia e non un 'gioco di coppià».


«Ora una foto di un colpevole ce l'avete perchè non la mostrate? Avete paura o provate rispetto...rispetto per uno che si dispera perchè non può fare vita sociale...e mia figlia che è sottoterra....Tiziana meritava rispetto!»
Il post ha scatenato un profluvio di improperi all'indirizzo di Di Palo, alcuni anche molto violenti. Inoltre il messaggio è stato anche condiviso centinaia di volte.

«Abbiamo chiesto a Facebook di rimuovere le due pagine con i post della madre di Tiziana Cantone dove sono presenti le foto del mio cliente, ma il social non sta facendo niente», ha detto all'Adnkronos Bruno Larosa, avvocato difensore di Sergio Di Palo. Le foto di Di Palo - diffuse in diversi post Facebook scritti dalla madre di Cantone, Maria Teresa Giglio, e condivise dalla pagina dell'associazione 'Tiziana Cantone per le altrè - sono state oggetto di centinaia di condivisioni, insulti ma anche minacce da parte degli utenti. Circostanza inaccettabile per l'avvocato Larosa: «Così - denuncia - si sta ripetendo la stessa situazione accaduta a Tiziana: la gogna pubblica. Ma Facebook continua a ignorare la nostra richiesta. Eppure il nome di chi ha pubblicato le foto c'è, è visibile a tutti, ma nessuno fa niente». «Capiamo il dolore della mamma e per questo non siamo mai intervenuti, ci siamo sempre messi da parte, ma ora è troppo. Questa - conclude l'avvocato - è una gogna».

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA