Nessuna anomalia sul sistema frenante. Ancora una volta la Volkswagen Passat Station Wagon, che il 18 maggio scorso ha improvvisamente travolto sei bambini (uccidendo il piccolo Tommaso D’Agostino) della scuola materna 1 Maggio dell'Aquila, è stata posta sotto la lente di ingrandimento da Cristiano Ruggeri, perito nominato dal sostituto procuratore della Repubblica, Stefano Gallo per verificare l’efficienza del mezzo oltre alla ricostruzione della dinamica dell’incidente stradale.
In particolare ieri mattina personale dei vigili del fuoco hanno prelevato la macchina sequestrata, custodita fin dall’inizio nel piazzale della Questura, lato officina, per essere nuovamente ispezionata dal consulente ma anche da Francesco Massimi, perito nominato dall’avvocato Francesco Valentini, legale di fiducia della donna, M.R.Z.
L’operazione seguita anche dall’avvocato Katiuscia Romano (legale insieme al collega Tommaso Colella dei genitori del piccolo Tommaso di 4 anni) è durata poco tempo, quello necessario per avere dagli esperti il riscontro che il sistema frenante è in buone condizioni. Risultato che segue quello relativo al funzionamento della centralina elettronica della macchina e dunque dello stesso freno elettronico che, per ammissione della stessa indagata, nel corso dell’interrogatorio dinanzi il sostituto procuratore Gallo, non avrebbe inserito.
Secondo il racconto in lacrime della conducente sarebbe stato il figlio 12enne lasciato da solo in auto (lei era scesa per riprendere alla materna le due figlie gemelline) a muovere per errore la marcia che teneva bloccato il veicolo che preso velocità in un tratto breve ma ripido all’interno dell’area scolastica ha investito i sei ragazzini dopo aver divelto una rete tipo di quelle utilizzate nei cantieri, molto probabilmente sistemata solo per evitare possibili allontanamenti da parte dei piccoli ospiti.