Non era la prima volta che rapiva la figlia. Per fortuna però lei è riuscita a chiamare casa e la polizia l'ha rintracciata in Danimarca. Il responsabile è il padre, il siriano Maher Balle, che l'aveva già portata via alla madre tre anni fa per condurla nel suo Paese d'origine. L'ultimo rapimento risale allo scorso 20 dicembre ed è avvenuto a Milano. Il lieto fine però è arrivato. La ragazzina è stata rintracciata dagli uomini della squadra mobile di Milano e da quelli dello Scip della polizia e portata in una struttura della polizia danese. Il ritrovamento è avvenuto grazie a una telefonata che la bambina domenica sera ha fatto a sua madre: così è stato possibile localizzarli ad Aarhus in Danimarca. È stata la stessa bimba a mandare attorno alle 2 di notte via cellulare la sua posizione con Google maps alla madre subito dopo averla chiamata. In contemporanea, da quanto è stato riferito, procura e polizia hanno geolocalizzato la ragazzina.
Bimba torna dopo 3 anni dalla Siria, il padre va a scuola a Milano e la rapisce di nuovo
L'AVVOCATO
Secondo quanto ha spiegato l'avvocato Angelo Musicco, che rappresenta Mariana Veintimilla, la madre della bambina, la telefonata è arrivata da un numero danese e subito inoltrato all'Interpol a Roma e alla Squadra Mobile di Milano. «La chiamata è stata fatta alla presenza del padre - ha precisato l'avvocato - A mio parere, ha voluto in qualche modo far ritrovare la figlioletta. Forse era spaventato perché ha capito che il cerchio si stava stringendo e non voleva aggravare la sua posizione». La bambina sta bene e la madre alle 17 di ieri ha preso il volo per Copenhagen per andare a riprenderla. Nelle prossime ore torneranno entrambe in Italia.
IL PRIMO RAPIMENTO
E dire che dopo il primo rapimento, il padre sembrava pentito. Era lo scorso 29 novembre quando l'uomo aveva deciso di tornare in Italia, presentandosi nell'aula del tribunale di Milano dove proprio quella mattina si teneva l'udienza del processo nel quale era accusato di sottrazione di minore. E così la madre, in aula, aveva potuto riabbracciare dopo più di due anni sua figlia. Per almeno due volte l'uomo aveva promesso di rientrare con la piccola e non l'aveva fatto. Il 42enne, difeso dall'avvocato Francesco Salaroli, alla fine aveva ceduto e, partito da Damasco con la piccola, passando per Beirut e Francoforte, era arrivato all'aeroporto di Malpensa e poi in Tribunale. Un esperto per la sicurezza in Libano, e poi i poliziotti dello Scip, lo avevano seguito passo passo, fino all'abbraccio tra le lacrime di madre e figlia. Per l'uomo il giudice aveva stabilito un programma per la messa alla prova. Maher Balle, a cui viene contestato il reato di sottrazione internazionale di minori, è indagato a piede libero.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout