«L'amore di una famiglia è un diritto che va oltre a qualsiasi categoria o definizione socialmente imposta», sottolinea Appendino sul social. «Questo semplice principio, che da sempre guida la nostra azione politica, vogliamo ribadirlo in questi giorni con rinnovata forza - aggiunge -. Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli». «Oggi l'Italia non è ancora pronta a riconoscere legalmente queste famiglie e ci si trova davanti a ostacoli burocratici tanto fastidiosi nella loro forma quanto difficili da superare - sottolinea ancora la prima cittadina -.
Tuttavia la nostra posizione politica è chiarissima. Lo è sin da quando all'inizio del nostro mandato, insieme all'Assessore ai Diritti, Marco Alessandro Giusta, abbiamo dato un segnale scegliendo di cambiare la forma stessa degli atti del Comune, modificando nei dispositivi il termine 'famiglià con il plurale 'famigliè».