«Non vogliamo che la nostra sofferenza diventi bandiera per odio». Così i familiari di Maurizio Gugliotta, l'uomo accoltellato da un giovane nigeriano domenica 15 ottobre al mercato del libero scambio "Il Barattolo" di Torino. «Chiediamo di rispettare un dolore che lascia sgomenti e toglie il fiato».
«Alcuni esponenti politici hanno tentato di strumentalizzare una vicenda tragica in una battaglia politica», denuncia la famiglia, che chiede invece che resti «un fatto privato. Il nostro dolore non diventi la bandiera di qualcuno per andare sui giornali a predicare odio e razzismo», prosegue la famiglia Gugliotta, che rivela anche di aver ricevuto «decine di telefonate di affetto e condoglianze da persone diverse, che ci hanno aiutato nel provare a sopportare un dolore immenso». «Le responsabilità - concludono i familiari - sono sempre individuali e mai collettive».
Torino, la famiglia dell'uomo ucciso al mercato: «Il dolore non porti razzismo»

lunedì 16 ottobre 2017, 15:12
- Ultimo agg. 17:25
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