Per assicurarsi i servizi dell'uomo conosciuto fra gli immigrati africani a Torino come 'doctor', i genitori del bimbo avevano pagato 100 euro.
Il 'dottore' si presentò nella casa insieme al mediatore (soprannominato 'rastà) e a un terzo connazionale, noto come 'coach', che durante la circoncisione tennero fermo il neonato. Il piccolo Henry morì il giorno successivo all'ospedale Maria Vittoria, dove era stato trasportato in condizioni ormai disperate. Agli investigatori della squadra mobile risulta che uno dei tre stranieri abbia effettuato una telefonata a un 'santonè, in Ghana, chiedendogli di pregare per tutti. I fermati sono difesi dagli avvocati Manuel Perga e Alberto Bosio.