Trani, detenuto muore in cella a 41 anni: «Era malato, ma non c'erano i soldi per trasferirlo in una Rsa». Inchiesta per omicidio colposo

Trani, detenuto muore in cella a 41 anni: «Era malato, ma non c'erano i soldi per trasferirlo in una Rsa». Inchiesta per omicidio colposo
Sabato 4 Settembre 2021, 18:48 - Ultimo agg. 5 Settembre, 08:59
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La Procura di Trani ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo dopo la morte, in cella, del detenuto Fedele Bizzoca, 41enne di Barletta. L'uomo ha esalato l'ultimo respiro ieri pomeriggio, nel carcere di Trani dove stava scontanto una condanna per spaccio.

Il Garante nazionale dei diritti dei detenuti ha affidato a una nota molto critica le sue considerazioni su questo decesso: «La morte di Fedele Bizzoca pone seri interrogativi all'Amministrazione penitenziaria, ai servizi socio-sanitari e alle Autorità giudiziarie: interrogativi che richiedono risposte concrete e indifferibili. Bizzoca, persona sofferente di una grave patologia psico-fisica, era detenuto dal gennaio di quest'anno nell'Istituto di Trani: l'incompatibilità con la detenzione in carcere era stata valutata e dichiarata da tempo dalle autorità sanitarie del carcere e dalla stessa direzione».

La denuncia del Garante

Nonostante ciò, però, non era ancora stata individuata una soluzione alternativa perché Bizzoca scontasse altrove la sua pena: l'uomo era in attesa da tempo di essere accolto in una Residenza socio-sanitaria, ma il trasferimento non è avvenuto perché - secondo quanto ricostruito dal Garante - non era stato individuato il soggetto che avrebbe dovuto sostenere il pagamento della retta. Nella nota il garante sottolinea che nel corso di una visita medica dello scorso luglio, era stata riscontrata «l'assoluta inadeguatezza di tale collocazione (carceraria, ndr), in una sezione a gestione esclusivamente penitenziaria in cui non era predisposta alcuna assistenza sanitaria adeguata alla cura e al trattamento delle particolari condizioni di sofferenza della persona.

Tutto era soltanto rimesso, insieme con la gestione complessiva dei bisogni quotidiani, al solo impegno degli agenti della Polizia penitenziaria. Le condizioni materiali e igieniche in cui lo si è ritrovato, si presentavano molto oltre ogni parametro di minima decenza e salubrità. La sezione di appartenenza, inoltre - è scritto ancora nella nota - era la “Sezione Blu” di cui era stata definita la chiusura nel mese di novembre 2020: il Garante nazionale ha dovuto constatare non soltanto la sua riattivazione, ma anche l'improprio utilizzo per la gestione di casi problematici, in particolare di natura psichiatrica».

Sarà ora l'autopsia a stabilire le cause della morte di Bizzoca, così come disposto dal pm della Procura di Trani Giovanni Lucio Vaira, titolare del fascicolo di indagine. 

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