Scontri ultrà, verso stop alle trasferte per romanisti e napoletani. Il blocco può durare tutto il campionato. E ogni settimana lista delle partite a rischio

Ultrà, linea Piantedosi: la misura dovrebbe essere varata oggi dal Comitato sicurezza

Ultrà, verso stop alle trasferte per romanisti e napoletani. Il blocco può durare tutto il campionato. E ogni settimana lista delle partite a rischio
Ultrà, verso stop alle trasferte per romanisti e napoletani. Il blocco può durare tutto il campionato. E ogni settimana lista delle partite a rischio
di Cristiana Mangani
Giovedì 12 Gennaio 2023, 00:19 - Ultimo agg. 13:07
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Niente divieto di trasferta per la partita Napoli-Juventus che si svolgerà domani, ma solo perché «è stata quasi ultimata la vendita dei tagliandi». La decisione presa nell’ambito della riunione settimanale dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive non esclude, però, che altri provvedimenti potranno essere presi nelle prossime riunioni, visto che l’orientamento generale è improntato alla «massima severità», così come ha voluto ribadire anche ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. All’orizzonte si intravede una decisione decisamente più drastica, ovvero il divieto di trasferta per la tifoseria del Napoli e della Roma, probabilmente fino alla conclusione del campionato. I due team saranno probabilmente i primi a essere sanzionati, visti i fatti recenti e gli scontri avvenuti sull’autostrada A1 domenica scorsa.
Durante la riunione di ieri, infatti, l’Osservatorio, presieduto da Paolo Cortis, ha inviato una lista di partite con un alto indice di rischio al Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, e questa mattina si svolgerà un incontro proprio per prendere le decisioni più delicate. Nella “Determinazione” dell’Onms viene ribadito che Napoli-Juventus è una partita connotata da «elevati profili di rischio» e che, quindi, ci sarà un sensibile rafforzamento dei controlli sui tifosi ospiti. Domani al San Paolo verranno applicate una serie di misure aggiuntive a quelle disposte nella precedente riunione del 4 gennaio: servizi di filtraggio dei tifosi ospiti in partenza, servizio di accompagnamento in sicurezza, impiego di un’adeguata quota di steward in trasferta e delle forze di polizia nelle attività di prefiltraggio e filtraggio.
Altre decisioni riguardano i «profili di rischio» di Juve-Atalanta del 22 gennaio, ed è stato deciso che la vendita dei biglietti per i tifosi ospiti potrà avvenire solo per i residenti in provincia di Bergamo che hanno aderito ai programmi di fidelizzazione della società, e che ci sarà l’impiego di un adeguato numero di steward e il rafforzamento dei servizi di controllo, anche nelle attività di prefiltraggio e filtraggio. Divieto di trasferte, dunque, per ora in stand-by. 

Meno incidenti

La riunione di ieri tra il ministro Piantedosi e i vertici sportivi si è svolta alla presenza del ministro dello Sport, Andrea Abodi, del presidente della Figc, Gabriele Gravina, del presidente della Lega calcio, Lorenzo Casini, e del capo della polizia, Lamberto Giannini. L’incontro si è aperto con l’analisi dei dati che indicano come negli ultimi 4 anni siano drasticamente diminuiti gli incidenti legati agli eventi sportivi. Gli scontri ormai da tempo non avvengono più negli stadi. E le autostrade sono uno dei punti critici, come si è visto domenica. Le forze dell’ordine sono dispiegate - lo erano anche in quell’occasione - per evitare incroci pericolosi agli autogrill. Ma ora si dovrà assolutamente evitare il rischio che possano esserci contatti tra ultrà rivali che si danno appuntamento proprio per scatenare la guerriglia. È quindi necessario un maggior coordinamento sulla definizione dei calendari in raccordo con l’Osservatorio.
Una richiesta forte arrivata dai rappresentanti dello sport è quella di promuovere il ricorso all’impiego di tecnologie più avanzate, anche con il riconoscimento facciale attraverso telecamere che scannerizzano gli ingressi, in modo da identificare in tempi brevi i responsabili degli scontri e tenerli lontani dagli stadi.

Iniziativi simili sono state adottate da squadre in diversi campionati europei ma sul punto sono però emersi elementi di criticità legati alla privacy che dovranno essere valutati. Si è parlato anche delle mancate convalide degli arresti in flagranza differita disposte dai magistrati per i tifosi fermati dalle forze dell’ordine. Dopo quelli di due giorni fa, ieri è toccato ad Antonio Marigliano, ritenuto dalla Digos di Napoli coinvolto negli scontri.

 

L’ordinanza

Il gip ne ha però ordinato l’immediata rimessione in libertà, anche in presenza di un video che lo ritrae all’autogrill dove è partita la rissa. «L’atteggiamento tenuto dall’indagato (non connotato da alcun intento offensivo nei confronti di cose o persone, tanto da essere ripreso mentre camminava in direzione opposta agli scontri)», secondo l’ordinanza del magistrato Ivana Salvatore, induce «a ritenere insussistenti effettivi motivi di necessità e di urgenza, tali da giustificare un immediato arresto». Nelle valutazioni del Viminale, le eventuali responsabilità di violenze potranno essere accertate anche senza l’arresto prima del processo. E per diversi dei tifosi identificati scatterà comunque il Daspo. Le scarcerazioni non sono però piaciute agli apparati di sicurezza. Per il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Girolamo Lacquaniti, «sono un fatto tecnicamente grave, non solo e non tanto per i tre soggetti rimessi in libertà ma perché di fatto il gip ha sconfessato una norma finalizzata ad intervenire in modo specifico ed efficace nel difficile settore dei reati da stadio».

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