Treno deragliato a Pioltello, il mistero del giunto: scomparsi i documenti

Treno deragliato a Pioltello, il mistero del giunto: scomparsi i documenti
di Claudia Guasco
Venerdì 1 Giugno 2018, 18:18 - Ultimo agg. 2 Giugno, 20:50
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MILANO Per stabilire la responsabilità dello schianto del treno dei pendolari che, lo scorso 25 gennaio, è deragliato a Pioltello uccidendo tre persone e causando il ferimento di cinquanta passeggeri, è fondamentale la perizia sul giunto del cosiddetto «punto zero», il pezzo di binario (con problemi di manutenzione) che ha ceduto. Ma l’inchiesta ora subisce uno stop, a causa di un vero e proprio giallo: chi ha fabbricato quel giunto?

CARTE SCOMPARSE
I documenti che permetterebbero di risalire a chi l’ha realizzato e quando non si trovano più: un problema non da poco per gli inquirenti e i consulenti che stanno compiendo gli accertamenti per scoprire gli elementi necessari a svolgere le analisi irripetibili, che sono dunque slittate. Da quanto si è appreso, infatti, questo genere di giunti che saldano le rotaie vengono fabbricati sia da Rete ferroviaria italiana che da ditte esterne. E in questo caso, però, mancano agli atti dell’inchiesta le carte da cui si possa evincere il nome dell’azienda costruttrice e il periodo di fabbricazione. Inoltre lo stesso giunto non presenta elementi utili per arrivare a capire chi l’ha costruito. Dopo la fase degli accertamenti «non ripetibili» - cioè alla presenza anche dei consulenti degli indagati (due manager e quattro tecnici di Rfi e due manager di Trenord, oltre alle due società) e delle persone offese (una cinquantina in tutto) - sui carrelli e sulle ruote dei vagoni, che non avrebbero evidenziato problemi particolari, il prossimo passo, infatti, è l’analisi proprio del giunto. Il pezzo è apparso subito in cattivo stato ed era sostenuto da una zeppa di legno per impedire che la rotaia battesse sulla massicciata al passaggio dei treni. Proprio sopra quel giunto la mattina della sciagura si è staccata una porzione di rotaia lunga oltre 20 centimetri, facendo deragliare il convoglio all’altezza del terzo vagone. Al momento tuttavia nel fascicolo aperto con le accuse di disastro ferroviario colposo manca un tassello determinante: gli esperti non sono ancora riusciti a risalire alla ditta che ha prodotto il giunto usurato. Un vertice degli inquirenti sulla questione, utile anche per decidere quando e come effettuare l’ultima fase degli accertamenti irripetibili, è stato fissato per il prossimo 14 giugno.

STRETTA SULLA MANUTENZIONE PER RFI
Secondo il rapporto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf), nel 2017 sulla rete ferroviaria di Rfi sono avvenuti quattro deragliamenti, senza vittime, e alla base di tutti e quattro gli incidenti «ci sono problematiche manutentive».
I quattro deragliamenti, precisa l’Ansf, sono «episodi che hanno portato ad accendere un faro sulla manutenzione, necessità poi confermatasi in occasione del gravissimo incidente di Pioltello avvenuto il 25 gennaio 2018». L’Agenzia ha chiesto a gestori e aziende ferroviarie la revisione delle modalità manutentive «per individuare i motivi di inefficacia e di conseguenza mettere in atto le necessarie azioni finalizzate a garantire un efficace presidio dei processi manutentivi, e maggiore controllo e monitoraggio dei lavori manutentivi svolti internamente o affidati a parti terze». Dopo l’incidente di Pioltello l’Ansf ha impartito ulteriori disposizioni nei confronti di Rfi «finalizzate a un riesame complessivo dei processi interni per garantire un efficace presidio della manutenzione».
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