Treviso, accoltellato a morte da 20 uomini durante una rissa tra bande dell'Est: due feriti gravi

Omicidio a Treviso, aggredito da 20 uomini: rissa tra bande dell'Est. Due feriti gravi
Omicidio a Treviso, aggredito da 20 uomini: rissa tra bande dell'Est. Due feriti gravi
Giovedì 13 Ottobre 2022, 09:50 - Ultimo agg. 12:49
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Omicidio nella zona Fiera a Treviso. Una rissa è scattata nella serata di mercoledì 12 ottobre, fra due bande dell'Est, kosovari e romeni. La lite è poi degenerata e un uomo di circa 45 anni di origini kosovare è stato accoltellato. Ci sarebbero anche parecchi feriti. Alcuni anche gravi. La zona dove è avvenuto il fatto è quella vicino al luna park, ossia le Fiere di San Luca, che si stanno svolgendo proprio in questo periodo.

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Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, un furgone sarebbe arrivato scaricando delle persone in via IV Novembre.

Altre sarebbero arrivate a piedi. Fino a raggiungere il numero di ventina di persone in tutto, tutti stranieri. La banda è scesa dal furgone brandendo mazze e è andata dritta verso l'uomo dell'Est. Ed è stato lui la vittima di quello che, all'apparenza, ha tutti i contorni di un agguato in piena regola. Sembra che si possa trattare di una resa di conti tra bande dell'Est, composte da cittadini kosovari e romeni. L'uomo è stato aggredito ed è morto accoltellato, dopo essere stato raggiunto da calci pugni e bastonate. Sul posto sono state trovate alcune mazze insanguinate e il fodero di un coltello da sub. Qualche testimone avrebbe avvistato anche una pistola anche se di colpi non ne sono partiti. Altri attrezzi atti ad offendere sono stati abbandonati invece sul retro di un furgone da lavoro. Il terribile fatto è avvenuto proprio di fronte a un bar cinese con videolottery, il Musa. La titolare, appena ha sentito le grida, ha chiuso le porte, ma parrebbe che un giovane fra quelli coinvolti sia riuscito a rifugiarsi all'interno del locale.

I FERITI - Ci sarebbero almeno due i feriti gravemente e altri in modo più lieve. Tre i ricoverati all'ospedale Ca' Foncello. Due di loro, sarebbero scappati in direzione Restera, dove un lungo camminamento costeggia il fiiume Sile e, fra le abitazioni, insistono alcune zone verdi. I due, fuggendo, hanno lasciato una lunga scia di sangue che va dalla via IV Novembre, all'altezza del distributore della Q8, fino all'ingresso della zona Restera.

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I TESTIMONI - Alcuni testimoni hanno raccontato di aver scorto due uomini piuttosto giovani alti, magri, completamente vestiti di nero, scavalcare una siepe e dirigersi verso la Restera. Potrebbero essere i due feriti che sono stati visti allontanarsi dall'area del delitto. Altri residenti della zona raccontano di aver visto un giovane accasciato a terra vicino alla fermata del bus, dietro ad alcuni cespugli. Il ragazzo perdeva sangue ed era in evidente stato di sofferenza, riferiscono.Tanto che alcune macchie di sangue sono visibili anche sull'asfalto. Il ragazzo si sarebbe poi dileguato facendo perdere le proprie tracce alla vista delle volanti. Anche lui raggiungendo la zona dell'Alzaia lungo la Restera.

Alcuni testimoni, poi, hanno notato un'auto nera, una Chrysler, sul luogo della rissa e dell'omicidio. La stessa auto è stata poi vista seguire i due giovani feriti che sono scappati verso la Restera. Al vaglio degli inquirenti anche i sistemi di videosorveglianza del bar e del condominio sotto il quale è avvenuta la rissa e l'omicidio. Il sistema di videosorveglianza del bar arriva fino alla siepe e quindi si ferma poco prima dell'area del delitto ma potrebbe comunque aver ripreso il passaggio dell'orda di ragazzi, o la loro fuga. Anche il condominio potrebbe aver ripreso dei momenti utili a ricostruire con esattezza l'accaduto.

Il sindaco - Arrivato in tarda serata sul luogo dell'omicidio anche il sindaco Mario Conte che voglia di parlare ne aveva davvero poca. Guardava attonito la scena. «Quello che è successo è un episodio grave e preoccupante - ha affermato poi -. Chiederò un vertice con Prefetto e Questore oltre a controlli a tappeto nelle zone più problematiche. Ma questa violenza non appartiene alla nostra città, non è nel nostro Dna».

SEI FERITI - Sono in tutto sei le persone ferite nella rissa, di cui le strutture sanitarie si sono prese cura. Di queste, quattro hanno fatto ricorso ai sanitari del capoluogo e altre due si sono invece rivolte al pronto soccorso di Oderzo (Treviso). Per tutti la prognosi di guarigione è compresa tra i 15 ed i 30 giorni e cinque di essi sono già stati dimessi. Si tratta di cittadini di nazionalità kosovara e macedone. Nello scontro, avvenuto alla prima periferia della città, ha perso la vita un kosovaro di 45 anni.

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