Le indagini sono state avviate dopo una segnalazione dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste per la morte di un'anziana soccorsa dal 118, e si sono protratte per mesi con acquisizione di documentazione, audizione di operatori sanitari in servizio al 118 e con autopsie. Dall'inchiesta sono emersi altri quattro casi di persone morte in circostanze sospette. Secondo la Procura, in una struttura sanitaria e durante interventi a domicilio, «l'indagato avrebbe somministrato farmaci sedativi - quali propofol, diazepam e midazolam - a pazienti malati e in età avanzata, che ne avrebbero causato la morte».
Da parte sua la Azienda sanitaria ha precisato in una nota che «il professionista è stato immediatamente allontanato, dal momento in cui sono state avviate le indagini, e assegnato ad altre attività.
Al momento è sospeso dal servizio».