Truffa sulla benzina a Roma, c’è l’inchiesta: Campidoglio a caccia di vigili infedeli

Truffa sulla benzina a Roma, c’è l’inchiesta: Campidoglio a caccia di vigili infedeli
di De Cicco e Scarpa
Martedì 23 Luglio 2019, 00:08 - Ultimo agg. 17:32
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ll fascicolo è appena stato aperto dalla Procura di Roma. Ipotesi di reato: truffa. È il primo passo che muove l’inchiesta penale sugli scontrini “pazzi” per la benzina dei vigili, una vicenda svelata ieri dal Messaggero. L’indagine dei pm, per ora, è a carico di ignoti; significa che gli inquirenti devono ancora valutare le responsabilità dei benzinai ed eventuali connivenze di alcuni agenti della Polizia locale. Anche il Campidoglio, una volta che la falla si è scoperchiata, ha avviato verifiche interne e promette la linea dura contro «i dipendenti infedeli». «Se verranno accertate eventuali responsabilità di lavoratori infedeli, ci saranno provvedimenti», è la linea ufficiale dell’amministrazione di Virginia Raggi.

Il trucco, lo abbiamo raccontato ieri, sarebbe questo: gli agenti della Municipale, una volta arrivati con la macchina alla pompa, chiedono in genere di avere la benzina «servita», modalità più comoda, perché non si scende dall’auto, ma che ha un costo maggiorato. Circa 30 centesimi in più per ogni litro. Sugli scontrini invece spesso viene riportata la modalità «self service», il fai-da-te, che ha il prezzo più basso. Risultato: allo stesso importo, sugli scontrini per il Campidoglio risultano annotati molti più litri di quelli effettivamente versati nelle auto dei vigili. E non solo in quelle.

Le stesse «anomalie» sono state riscontrate nelle ricevute delle auto di servizio di assessori e dirigenti, ma anche dei camion del Servizio Giardini. Che fine fanno questi litri “fantasma”? Il sospetto di chi indaga in Comune è che qualcuno possa farci la cresta. Guadagnarci. Che in sostanza i litri in più che risultano erogati dai distributori col trucco del “servito” che diventa “self service” magari siano rivenduti in nero. Da chi? Dai benzinai o da altri soggetti ancora. Un sospetto su cui ora farà luce la Procura, anche per chiarire le eventuali responsabilità dei presunti truffati, cioè i vigili.

LE ISPEZIONI
Il Campidoglio intanto promette una stretta: «Anche per questa vicenda se verranno accertate eventuali responsabilità di dipendenti infedeli, ci saranno provvedimenti». Negli ultimi tempi, spiega l’amministrazione Raggi, «abbiamo intensificato i controlli per individuare i dipendenti infedeli. È una minoranza che danneggia i cittadini e la maggioranza sana dei lavoratori, costretta a farsi carico delle mancanze altrui. I controlli, sempre più mirati e capillari, stanno consentendo di far venire a galla chi pensa di violare le regole, nuocendo alla città».

Al di là dei risvolti penali, c’è un rischio molto concreto che si proietta sui servizi che il Campidoglio deve assicurare: le vetture di servizio corrono il pericolo di restare a secco. Senza carburante. 
 


STOP AI BONIFICI
Il motivo è facile da intuire: chi se la sente, in Comune, di liquidare le fatture sulla benzina, ora che si è dimostrato che i litri annotati sono sballati? Nella migliore delle ipotesi per un errore di rendicontazione, nella peggiore per una vera e propria truffa, l’ipotesi di reato formulata dai pubblici ministeri. Insomma, in questa fase, chi paga? La Polizia locale, che ha avviato a metà luglio controlli sulla vicenda e che ha fatto partire l’esposto alla magistratura, non ha concesso la «congruità» ai pagamenti.

Il Dipartimento per la Razionalizzazione della Spesa del Comune, come si legge in una circolare firmata dal comandante della Municipale, Antonio Di Maggio, «ha riscontrato anomalie sul carburante».
E quindi difficilmente, almeno fino a quando la vicenda non sarà chiarita del tutto, potrà procedere con i bonifici ai distributori. I quali a quel punto potrebbero sospendere i rifornimenti. Col rischio che tutta la flotta comunale - dalle auto dei vigili ai mezzi della Protezione Civile o dei giardinieri - rimanga parcheggiata in garage.

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