Truffa derivati, assolti banche e manager: c'è anche il figlio di Bassolino

Truffa derivati, assolti banche e manager: c'è anche il figlio di Bassolino
Venerdì 7 Marzo 2014, 12:28 - Ultimo agg. 13:57
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La Corte d'Appello di Milano ha assolto Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan e i nove manager ed ex manager degli istituti di credito imputati per la truffa dei derivati al comune di Milano. Per tutti l'assoluzione è arrivata perché il fatto non sussiste. I giudici hanno ribaltato la sentenza con cui in primo grado le quattro banche erano state condannate al pagamento di un milione di euro di

multa e alla confisca di 89 mln di euro, di cui è stata disposta la revoca della confisca.



La procura generale di Milano aveva chiesto invece la conferma della multa da 1 milione di euro a cui era stata condannata ciascuna banca dal tribunale di Milano, alla fine del processo di primo grado, e di abbassare leggermente la confisca che era stata fissata per JpMorgan. La Corte d'Appello non ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Piero de Petris, assolvendo le banche, come richiesto dalle difese. I giudici hanno assolto anche le 9 persone fisiche imputate, all'epoca dei fatti funzionari dei quattro istituti di credito. Per loro la procura generale aveva chiesto quattro condanne con riduzione della pena, quattro dichiarazioni di prescrizione e una assoluzione.



«Questa decisione doveva essere presa in primo grado ma siamo contenti che sia arrivata a questo punto», ha sottolineato l'avvocato Guido Alleva, difensore di Deutsche Bank, aggiungendo che la sentenza di assoluzione ha sancito che «non era possibile vedere dei reati nei contratti con il Comune di Milano». Il legale ha spiegato di augurarsi che «questa sentenza aiuterà a riequilibrare le valutazioni sui rapporti tra le banche e gli enti locali», rilevando che «questa sentenza credo serva a fare chiarezza anche su degli aspetti giuridici». L'avvocato Alleva ha poi ricordato che con la risoluzione dei contratti «il comune di Milano ha incassato un importante vantaggio e questo aspetto dimostra che i contratti non erano diretti a frodare».



«Più della formula perché il fatto non sussiste ci sono solo le scuse», ha detto l'avvocato Fabio Cagnola, legale di Ubs. «La sentenza - ha ripetuto il legale - ha riconosciuto che la condotta per la quale gli imputati erano stati condannati in primo grado non sussiste usando la formula più ampia».



Tra gli assolti, anche Gaetano Bassolino, figlio dell'ex governatore campano Antonio ed ex dirigente di Ubs, uno dei quattro istituti di credito coinvolti nella vicenda.