«I Tutor sulle autostrade vanno rimossi», per la Corte d'Appello il brevetto è copiato

«I Tutor sulle autostrade vanno rimossi», per la Corte d'Appello il brevetto è copiato
Martedì 10 Aprile 2018, 18:15 - Ultimo agg. 12 Aprile, 09:29
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Il Tutor della rete autostradale va rimosso. La società che gestisce le autostrade ha copiato il brevetto di una piccola ditta toscana, la Craft di Greve in Chianti (Firenze). È quanto disposto oggi dalla Corte d'appello di Roma per una causa avviata nel 2006. Il Tutor non verrà rimosso, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale. È quanto ha comunicato Autostrade per l'Italia, dopo la decisione dei giudici. La sentenza, inoltre, sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade, «le cui ragioni - sostiene la soceità - sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio».

Nello specifico, i magistrati hanno riconosciuto la violazione del brevetto e ordinato la rimozione e la distruzione delle attrezzature esistenti. Hanno inoltre previsto un sanzione civile in favore della Craft, pari a 500 euro, per ogni giorno di ritardo nell'osservanza della sentenza.

«Per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale», si legge ancora nella nota, Autostrade per l'Italia «si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane». La decisione della Corte d'Appello di Roma, conclude la nota, «riconosce che non c'è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l'Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall'utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l'utilizzo del sistema».

Il Tutor rappresenta «uno dei migliori strumenti per garantire la sicurezza stradale e l'incolumità dei conducenti», sottolinea la Polizia Stradale esprimendo «gratitudine» ad Autostrade per l'Italia per la decisione di non rimuovere il dispositivo dopo la sentenza della Corte d'Appello di Roma: «è la concreta testimonianza di quanto la sicurezza stradale e la riduzione delle vittime per incidente stia a cuore alla concessionaria autostradale». 

«Non interveniamo nel merito della sentenza e degli eventuali diritti della ditta Craft, ma è di tutta evidenza che si tratta di una grave danno per la sicurezza stradale», afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale
Consumatori. «In questi anni - ricorda Dona - il tutor ha garantito molta più sicurezza rispetto all'autovelox. Non solo la velocità media consente di evitare multe assurde, magari per il superamento del limite di 6 km/h, ma la postazione fissa scongiura il pericolo che l'automobilista freni all'improvviso a fronte di autovelox nascosti, causando incidenti, oppure che rallenti solo per un breve tratto per poi riprendere a correre».

 
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