Il 10 agosto 2015 Boarnà fu trovato in gravi condizioni per una ferita d'arma da fuoco al torace. L'uomo, nonostante le cure, morì tre giorni dopo. Boarnà era stato trasportato in ospedale da due persone - il figlio e la nuora dell'imputato -che raccontarono che nel rincasare al campo nomadi di via Solone davanti alla loro roulotte notarono un'autovettura all'interno della quale sedeva Gigi privo di sensi e sanguinante dal torace.
Dalle indagini emerse che l'imputato aveva una relazione clandestina con la compagna della vittima; la donna avrebbe sostenuto che mentre Gigi e Safet si trovavano in macchina entrambi ubriachi era partito un colpo di pistola accidentalmente.
Tajkunovic ha fatto perdere le sue tracce ed è stato giudicato in stato di latitanza. In primo grado, l'uomo fu condannato dalla Corte d'assise di Latina a ventitré anni di reclusione, sentenza confermata in appello.