Ucraina-Russia, i pescatori siciliani si ritrovano in trincea: «Attenzione, sommergibili in azione»

«Attenzione, sommergibili in azione»

Ucraina-Russia, i pescatori siciliani si ritrovano in trincea: «Attenzione, sommergibili in azione»
Ucraina-Russia, i pescatori siciliani si ritrovano in trincea: «Attenzione, sommergibili in azione»
di Nicola Pinna
Giovedì 10 Febbraio 2022, 00:18 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 09:49
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A guardare la cartina, il confine orientale dell’Ucraina sembra davvero molto lontano. Quasi un altro mondo, entrato nelle case da pochi giorni con le immagini di carri armati ammassati, di radar che girano di continuo, di soldati in allerta e di giovani che si preparano a rinforzare le prime linee. Per misurare i quasi cinquemila chilometri basta piazzare due punti sulle mappe digitali, tra quell’Est Europa ancora gelido e le coste italiane. 
Eppure quella guerra latente, e che rischia di esplodere da un giorno all’altro, rischia di non essere così distante come si pensa. E i primi a preoccuparsene, in questi giorni, sono i pescatori siciliani. Non aspiranti combattenti, ma gente di mare che ogni notte getta le reti al largo della costa di Ragusa. Il rischio è lì e loro sono già stati avvisati: «Attenzione, perché da giorni c’è un viavai di sommergibili». 

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LE MANOVRE
Lo scenario che gli analisti avevano già prefigurato ora si concretizza. Nel cuore del Mediterraneo iniziano le manovre tattiche: sfide muscolari in acque internazionali tra la Nato e la flotta armata della Russia, che giusto una settimana fa aveva fatto transitare non lontano dall’Italia le sue portaerei.

Ora qui arrivano i sottomarini. Un presidio che sembra avere una doppia finalità: alzare la guardia in questo angolo di Mediterraneo e impedire il passaggio delle navi da guerra di quello che al momento è considerato il nemico numero uno. 

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AVVISO AI NAVIGANTI
I preparativi per questo braccio di ferro armato dovevano rimanere rigorosamente segreti, ma la Capitaneria di porto di Pozzallo ha preferito avvertire subito dei pericoli chi ogni giorno va per mare. E soprattutto i comandanti dei pescherecci che operano proprio in quel tratto di mare. Non c’è un’ordinanza che vieta il transito delle imbarcazioni ma sul sito della Guardia costiera campeggia l’avviso che fatto scattare subito la preoccupazione nella marineria locale: «La zona sarà interessata dalla presenza di sommergibili in immersione e pertanto il tratto di mare indicato è dichiarato pericoloso - scrive il capitano di fregata, Donato Zito - La navigazione dovrà svolgersi costantemente con la massima cautela: tutte le unità in transito prestino la massima attenzione, anche al fine di consentire il regolare svolgimento dell’attività dei sommergibili».

LA FLOTTA 
Quanti siano i sommergibili già schierati al largo della Sicilia è difficile da capire anche con i tracciamenti satellitari e la Capitaneria di porto certo non dice quale bandiera battano le unità arrivate in zona. Appartengono di certo alla flotta di intervento rapido della Nato e questo dimostra che al sud dell’Italia le unità navali non si muovono soltanto a scopo dimostrativo. Sono pronte all’azione e il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg lo ha già detto e ripetuto. Ed ecco la prima conseguenza: quelli che fino a oggi non si erano preoccupati troppo della crisi tra Russia e Ucraina, cioè i pescatori siciliani, si ritrovano adesso coinvolti nella prima linea della guerra, anche per ora soltanto psicologica. Oltre ai sottomarini da queste parti si sono viste nei giorni scorsi le portaerei e i caccia di quasi tutte le nazioni della Nato. I caccia sorvolano da giorni l’area a bassa quota. A parte l’esercitazione “Neptune Strike”, il centro del Mediterraneo si ritrova di nuovo a essere luogo cruciale negli assetti tattici delle forze schierata in questa nuova contesa internazionale. Una situazione che sembrava essere stata archiviata con la chiusura delle basi americane di Porto Ulisse e di Comiso.  

LA DIPLOMAZIA
Le mediazioni sul fronte Russo-Ucraino, intanto, non si fermano ancora. Il maratoneta della diplomazia Emmanuel Macron continua a far partire telefonate verso il Cremlino, si dice pronto a organizzare anche nuove missioni e a coinvolgere gli altri capi di stato. Farà pressioni ancora sul presidente russo e su quello ucraino e ha già in programma anche un altro colloquio col presidente Usa. Il governo inglese, nel frattempo, manda un ministro nell’Est Europa, ma la Nato sceglie la linea della fermezza. E anche dalla Sicilia fa partire a Vladimir Putin un messaggio chiaro: siamo pronti, la nostra forza è in campo. Operativa, anzi schierata.

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