Un romano scomparso da quattro giorni ritrovato a Narni

Bruno Aramini, l'impiegato narnese che ha soccorso il romano Luigi
Bruno Aramini, l'impiegato narnese che ha soccorso il romano Luigi
di di Marcello Guerrieri
Lunedì 10 Agosto 2020, 13:10 - Ultimo agg. 13:19
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TERNI La sua auto s’era fermata all’ingresso di Narni: Luigi C. romano ottantuno anni, era in una condizione di confusione che non si era nemmeno accorto che aveva finito la benzina, l’altra notte in Via Vittorio Emanuele, angolo Via Venti settembre. Viaggiava con un pigiama leggero, estivo ma si vedeva che non vedeva doccia da molto tempo. Il romano si era allontanato dalla propria famiglia da quattro giorni: i congiunti lo stavano cercando per tutt’Italia. La sua auto, solo qualche notte fa, si era fermata ma L.C. non era riuscito a capire che aveva finito la benzina dalla sua auto, una utilitaria, un Ford. Continuava a far girare il motorino d’avviamento in maniera ripetuta. E lo faceva con tanta insistenza che alla fine aveva svegliato tutti quelli che abitavano lì intorno. Come Bruno Aramini, sessantenne impiegato comunale che tra il curioso e l’arrabbiato, era poi sceso in strada: si è trovato davanti l’anziano romano con seminudo, che non sapeva dove andare e cosa gli fosse accaduto. Aramini, avvezzo a situazioni analoghe, aveva chiamato i carabinieri che tra l’altro distano solo venti metri dal luogo ed aveva dato il via alla sua personale azione di assistenza sociale, dato che aveva compreso le difficoltà del signore, che gli aveva dichiarato le proprie generalità. Era anche intervenuta una pattuglia di Vigili Urbani, Alessandro Cioni e Cinzia Egidi: loro avevano scoperto che era davvero scomparso e che la famiglia lo stava cercava dappertutto. In attesa che i famigliari rispondessero al telefono Bruno Aramini aveva preso una sua giacca per proteggerlo dal freddo. Poi i vigili hanno acquistato dieci euro di benzina dal distributore automatico per metterla nel serbatoio dell’auto del romano e, dato che nel frattempo s’era fatto giorno pieno, l’hanno pure portato al bar per un cappuccino caldo. Ma lo hanno trattenuto nel posto di guardia dei vigili, in Via del Campanile. Intorno alle undici di mattina, la moglie e la figlia sono arrivati a Narni per vedere se era davvero lui la persona che cercavano con tanto affanno. I baci e gli abbracci sono stati la conferma dell’identità della persona che ha vissuto una notte complicata ma che è stato fortunato dall’aver trovato una serie di persone caritatevoli sulla sua strada.
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