Pandemia, grazie alle vaccinazioni crollano anche i decessi: meno 50% rispetto al 2020

Pandemia, grazie alle vaccinazioni crollano anche i decessi: meno 50% rispetto al 2020
Pandemia, grazie alle vaccinazioni crollano anche i decessi: meno 50% rispetto al 2020
di Mauro Evangelisti
Martedì 8 Febbraio 2022, 06:22 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 09:15
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La media annuale dei decessi in Europa è di 3,7 milioni. La pandemia ha aumentato del 10 per cento quel dato. Ma l'effetto benefico dei vaccini ha diminuito del 47 per cento le morti, rispetto alle ondate in cui non esisteva ancora questa protezione da Sars-CoV-2. Tutto ciò è avvenuto nonostante, nella seconda parte del 2021, non vi fossero più misure di contenimento come il lockdown o le zone rosse. 

E nonostante la presenza di varianti maggiormente contagiose.

I dati sono stati elaborati dal Ceds Digital. E hanno preso come punto di partenza le statistiche del progetto EuroMomo «che nasce con l'obiettivo di monitorare l'eccesso di mortalità nei Paesi partecipanti così da prevedere effetti di pandemie ed eventi meteorologici». 

Le nazioni prese in considerazione da questo studio sono in maggioranza nell'Unione Europea (Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia).

Ma sono stati usati anche i dati di Regno Unito, Ucraina, Israele e Svizzera. Per la statistica, sulla base delle rilevazioni degli anni precedenti, c'è un numero di morti atteso nell'arco dei 12 mesi che viene raffrontato con quello dei decessi realmente conteggiati. Si esaminano tutte le morti, per qualsiasi causa, e questo serve anche a capire, ad esempio, quale sia stato l'effetto della pandemia, al di là del dibattito tra vittime per il Covid o con il Covid. Queste le premesse. Bene, dalle statistiche risulta che fra il 2020 e il gennaio 2022 «ci sono stati in Europa 788.082 decessi in più rispetto a quelli attesi. L'80 per cento di questo eccesso di mortalità si è concentrato proprio in corrispondenza con le ondate della pandemia: in particolare la prima (da febbraio a maggio) ha causato 178.816 morti in più rispetto a quelli attesi; la seconda e la terza (autunno 2020 e inverno 2020-2021) 239.593; la quarta (autunno-inverno 2021-2022), quando in molti Paesi ormai la vaccinazione si era già sviluppata, 155.856. Ecco, già questo è un indizio evidente di come l'effetto delle protezione offerta dalla doppia dose sia stato rilevante. 

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Spiega lo studio: «Circa il 13 per cento dei morti aveva meno di 65 anni; il 47 per cento tra 65 e 85 anni e il 40 più di 85 anni. Anche se questi decessi non possono essere formalmente associati a Covid-19, è chiaro che sono fortemente correlate agli effetti diretti e indiretti della pandemia e rappresentano un indicatore affidabile perché indipendente da qualsivoglia metodo di conteggio». Spiega ancora l'analisi: l'influenza provoca in maniera diretta e indiretta circa 100.000 morti all'anno in Europa (da qui l'importanza anche del vaccino antinfluenzale) ma il Covid nonostante i vaccini (a disposizione però solo nel 2021), dispositivi di protezione e lockdown «ne ha provocati 4 volte di più». 

Significativo il raffronto tra i mesi in cui non c'era la protezione preventiva delle vaccinazioni e quelli successivi in cui sono arrivati i farmaci di Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Johnson&Johnson. Cosa emerge? «La prima ondata è durata meno delle altre (sia per la stagione primaverile alle porte sia per effetto dei lockdown rigidissimi adottati nei vari Paesi). Data l'assoluta mancanza di immunità nella popolazione è stata quella più violenta provocando nella settimana di picco 38.000 morti in più rispetto a quelli attesi. La seconda/terza ondata (variante Alpha) è stata quella che ha provocato in assoluto più morti (il 64 per cento in più della prima) perché è durata il doppio del tempo e, benché fosse presente una minima immunità naturale della popolazione (coloro che avevano superato l'infezione in precedenza), ha causato nella settimana di picco 27.000 morti in più rispetto a quelli attesi. 

Il confronto fra seconda/terza e quarta ondata mostra l'effetto protettivo della campagna vaccinale: anche con l'adozione di misure restrittive meno severe e nonostante circolasse la variante Delta (più aggressiva sia delle varianti precedenti sia di Omicron), durante la settimana di picco si sono registrati 16.000 morti in più rispetto a quelli attesi e i decessi in eccesso sono stati complessivamente la metà rispetto a quelli registrati durante la seconda/terza ondata, diminuendo di più nelle fasce di età e nei paesi più vaccinati». La media, come detto, è di una riduzione dei decessi del 47 per cento, ma la percentuale arriva al 56 per cento tra gli over 85.

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