Vaccino, come cambia il piano con l'arrivo delle nuove dosi: obiettivo 500 mila fiale al giorno

Vaccino, come cambia il piano con l'arrivo delle nuove dosi
Vaccino, come cambia il piano con l'arrivo delle nuove dosi
di Stefania Piras
Domenica 4 Aprile 2021, 22:53 - Ultimo agg. 6 Aprile, 10:13
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Serve un raddoppio. Di cosa? Delle iniezioni giornaliere di vaccino per agguantare un giro di boa che sarebbe davvero una svolta. Se passassimo dall'attuale media di 250mila somministrazioni al giorno alle 500 mila auspicate dal generale Figliuolo lo sprint della campagna vaccinale sarebbe effettivo. Come si fa? Con la materia prima a disposizione e quindi con l'arrivo di nuovi lotti di vaccino, naturalmente. Aprile segna l'inizio del nuovo trimestre in cui è previsto l'arrivo di nuove forniture di vaccini. La notizia più confortante è lo sbarco delle fiale monodose prodotte da Johnson & Johnson (il 19 aprile) che consentirà il cambio di passo che si sta cercando di attuare. Questo vaccino infatti si aggiunge a quelli già in uso: Moderna, Pfizer e AstraZeneca.

Le dosi attualmente disponibili (e impegnate) più quelle in arrivo non consentono di raggiungere subito un ritmo sostenuto di vaccinazioni al giorno.

Nel mese di aprile potrebbe essere più verosimile passare da 250 mila dosi a 300 mila dosi giornaliere.

Se si arriverà a somministrare 500mila dosi al giorno diventa possibile raggiungere un'immunità di gregge entro agosto o al più tardi settembre. Vediamo perché.

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L'arrivo in Italia del siero sviluppato da J&J è previsto per metà aprile, il 19 per la precisione. Il primo lotto conta quattrocentomila dosi su un totale di 7,3 milioni di dosi previsti. Inoltre questo tipo di vaccino monodose (che non ha bisogno di richiami) è di facile conservazione: resiste in un normale frigorifero per tre mesi. Si pensa infatti di delegare la somministrazione ai farmacisti: le farmacie sono punti vaccinali facilmente raggiungibili.  Il vaccino J&J è stato autorizzato da Aifa lo scorso 12 marzo, il giorno dopo l'approvazione di Ema (Agenzia Europea). È raccomandato ai soggetti al di sopra dei 18 anni, ed è efficace nelle forme gravi fino al 77 % dopo 14 giorni dalla somministrazione e all’85% dopo 28 giorni dalla somministrazione. I dati attualmente disponibili hanno mostrato che nei soggetti over 65 non si è notata alcuna flessione nella efficacia. Altro aspetto importante: è efficace anche contro la variante inglese e brasiliana. 

Il JandJ è il quarto vaccino a disposizione dell'Italia. A inizio luglio arriveranno altre 15,6 milioni di dosi e i restanti 4 milioni dopo ottobre (totale previsto: 26 milioni e mezzo di dosi). «L’Europa ne ha ordinato 200 milioni di dosi di cui 27 spettano all’Italia e quindi l’arrivo previsto ad aprile è solo una parte della dotazione che spetta al nostro Paese di un vaccino che costa 15 euro a dose, molto di più dei due euro e mezzo di Astrazeneca», si legge in una nota di Aifa. 

Ad oggi sono stati vaccinati con entrambe le dosi di vaccino poco più di 3 milioni di italiani. Quelli che hanno ricevuto solo la prima dose sono circa 11 milioni. Il record giornaliero di somministrazioni è stato raggiunto lo scorso 31 marzo con 291.716 iniezioni. Dal Primo aprile siamo tornati alla media delle 250mila dosi al giorno. Per arrivare al mezzo milione di dosi giornaliere serve appunto fare uno sforzo doppio. Nella seconda metà di aprile si potrebbe arrivare a 300mila dosi giornaliere.

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Anche a Pasqua e Pasquetta le punture anti Covid vanno avanti. «Se il sistema regge, a fine settembre chiudo la campagna. Aprile decisivo per arrivare a 500mila vaccinazioni al giorno», ha detto il generale Paolo Figliuolo. 

Il nodo della tabella di marcia su dosi e tempi di consegna

Il numero di dosi di vaccino disponibili sono il principale scoglio alla campagna vaccinale in corso. Se non decolla è perché i tempi di consegna molto spesso non sono stati rispettati. AstraZeneca nel primo trimestre ha consegnato il 25% di quanto promesso. Nella tabella stilata dal Ministero della Salute le consegne e i tempi di consegna, al momento, divergono molto dalla realtà dei fatti. 

Da contratto, da qui al giugno 2022, dovrebbe arrivare una montagna di vaccini. Per l'esattezza: 242 milioni di dosi così suddivise secondo gli apporti principali: 65 milioni di dosi Pfizer, 40 milioni da AstraZeneca, 40 milioni da Sanofi (ancora in fase 2), 29,8 milioni da Curevac (in revisione presso l'Ema). 

AstraZeneca dovrebbe consegnare a partire da ora, inizio aprile, circa 10 milioni di dosi. Ad oggi ne ha consegnate 2,7 milioni rispetto alle 5,3 promesse già nel primo trimestre (da gennaio a marzo compreso).

Pfizer ha consegnato 8,7 milioni di dosi. Risulta puntuale nella tabella di marcia. Inoltre, nel primo contratto stipulato, prevede la consegna di 6,6 milioni di dosi aggiuntive da spalmare fino a settembre. In un secondo contratto promette di far arrivare a partire da questo trimestre, quindi da aprile, 9,4 milioni di dosi. Altre 9,4 milioni di dosi sono messe in conto anche nel corso del prossimo trimestre. E ulteriori 6,2 milioni di dosi in autunno. 

Moderna nella primissima fornitura ha previsto di consegnare 1,3 milioni di dosi e risulta puntuale con le consegne. Da contratto, 4,6 milioni di dosi sono previste in per questo trimestre e altre 4,6 milioni nel prossimo trimestre. Sono considerate anche 10 milioni di dosi aggiuntive.

Johnson and Johnson debutta a metà aprile con 400mila dosi su un totale di 7,6 milioni di dosi previste per il solo trimestre da aprile a giugno. Nei trimestri seguenti prevede rispettivamente quasi 16 milioni di dosi e 3,3 milioni di dosi.  

Questa è la tabella riepilogativa ufficiale stilata dal governo con numero di dosi da contratto e tempi di consegna (il trimestre è contrassegnato dalla Q).

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