Otto classi già in dad. È il triste primato della provincia di Bolzano a poco più di una settimana dall'avvio delle lezioni fissato al 6 settembre in Alto Adige. La decisione è scattata dopo la scoperta dei primi positivi tramite i test a campione che sono stati adottati anche in tutt'Italia per le cosiddette scuole sentinella.
Ma il fantasma della dad in Alto Adige è riapparso in modo così evidente soprattutto per una ragione: i giovanissimi fra i 12 e i 19 anni non vaccinati lì sono ancora il 54,1%. In Alto Adige, cioè, un ragazzo su due non è stato protetto dai suoi genitori contro il Covid-19.
Come tutte le medie nazionali, il 34% di non protetti è il risultato di situazioni (e dell'orientamento sanitario dei genitori) diversissimi fra loro. In Lombardia, Puglia, Sardegna e Toscana (ma anche nelle piccole Basilicata e Molise) si tocca con mano una sorta di corsa al vaccino fra i giovanissimi. A Milano, Bari, Cagliari, Firenze e dintorni tre ragazzi su quattro sono vaccinati. La percentuale dei non protetti è di appena il 26% in Lombardia ma a guidare il drappello dei più virtuosi è a sorpresa la Sardegna con il 25,8% di non protetti nella fascia 12/19 anni.
Provincia di Bolzano a parte, dall'altra parte della barricata, quella dei pigri o di chi non ha intenzione di vaccinare i propri figli, si è formato un drappello di Regioni piuttosto consistente. Quelle che hanno dal 40% in su di giovanissimi non vaccinati sono: Sicilia, Calabria, Marche, Friuli e Valle d'Aosta.
A preoccupare in modo particolare è il ritardo accumulato dalla Sicilia che a tutt'oggi è l'unica regione italiana collocata in zona gialla. Qui i ragazzi senza protezione sono quasi il 42% del totale ovvero 166 mila sui 300 mila complessivi. La media è più alta rispetto a quello generale della regione che vede ancora senza vaccino il 32,8% dei siciliani. Un dato che colloca l'isola al penultimo posto in Italia. Molti ragazzi non vaccinati anche in Friuli (41%), Calabria (41,7%), Valle d'Aosta (42,0%) e nelle Marche (40,5%).
Ci sono poi le Regioni che si collocano nel mezzo fra i due estremi. Abbastanza buoni i dati di Umbria, Abruzzo ed Emilia-Romagna dove i 12/19enni non protetti oscillano fra il 30 e il 35% mentre leggermente al di sopra della media nazionale si collocano il Lazio (35,2%), il Piemonte (38,0%), il Veneto (36,7%), la Campania (36,5%), la Provincia di Trento (37,9%). Le vaccinazioni dei giovanissimi, naturalmente, proseguiranno anche nelle prossime settimane. In particolare la Regione Puglia sta continuando a inviare agli hub vaccinali gli studenti delle varie classi tutti assieme. Il ritmo regionale delle vaccinazioni dei giovanissimi si mantiene sulle 5.000 al giorno e sembra raggiungibile l'obiettivo di proteggere l'80% dei ragazzi pugliesi prima della riapertura delle scuole fissata da quella Regione al 20 di settembre.