Antonio Ciontoli non voleva che Marco Vannini, fidanzato della figlia, morisse e «se si fosse confrontato con l'evento morte non avrebbe agito così come poi ha fatto. Trovarsi in una situazione di rischio e cercare di gestirla non significa accettare l'evento morte». È quanto affermato dall'avvocato Andrea Miroli, nel corso della suo intervento al processo d'appello bis per la morte del giovane avvenuta a Ladispoli nel maggio del 2015.
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Il difensore ha chiesto quindi alla corte di ripristinare la prima condanna a 5 anni per omicidio colposo aggravato dalla colpa cosciente. Per l'intera famiglia Ciontoli il procuratore generale ha chiesto nell'udienza precedente una condanna a 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale.
Caso Vannini, difensore Ciontoli: «Non pensava che Marco sarebbe morto»

Mercoledì 23 Settembre 2020, 11:52
- Ultimo agg. 12:42
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