Infermieri, boom di casi tra operatori: quasi 5mila in 30 giorni. «Per la variante Omicron servono provvedimenti»

De Palma: «Contagiati quasi 5mila infermieri in 30 giorni. Per la variante Omicron servono provvedimenti univoci nelle Asl di tutt'Italia»
De Palma: «Contagiati quasi 5mila infermieri in 30 giorni. Per la variante Omicron servono provvedimenti univoci nelle Asl di tutt'Italia»
Lunedì 20 Dicembre 2021, 12:42 - Ultimo agg. 22:55
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Contagiati quasi 5mila infermieri negli ultimi 30 giorni anche se sono vaccinati con 2 o 3 dosi. «Salgono vertiginosamente i contagi degli operatori sanitari in Italia. E non possiamo più nasconderci: siamo nel pieno della quarta ondata, con la spada di Damocle della variante Omicron che pende sulle nostre teste. Secondo il nostro ultimo report, sono 4.684 i professionisti della salute che si sono infettati negli ultimi 30 giorni, avvicinandosi inesorabilmente a quota 5mila. Questo significa oggi che si stanno infettando 156 operatori sanitari ogni 24 ore, e di questi ben 128 sono infermieri».

Infermieri, boom di casi tra gli operatori

Lo denuncia Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up. «A questo punto - continua De Palma - è inevitabile rivolgere, da parte nostra, un appello alla Conferenza Stato Regioni, affinché tutti i territori adottino gli stessi criteri, sia in tema di frequenza di tamponi (potrebbe andar bene ogni 4 giorni come ha deciso il Veneto), che in tema di monitoraggio dei livelli anticorpali al personale sanitario».

«Insomma, è necessario agire a livello organizzativo: bisogna mettere in sicurezza i sanitari con una scarsa risposta immunitaria, anche se sono stati vaccinati con 2 o 3 dosi». «Perché ancora si tergiversa?», chiede De Palma. «Possibile che in una emergenza del genere non si comprenda l'importanza di adottare un provvedimento univoco, che riguardi indistintamente tutte le aziende sanitarie da Nord a Sud? Non possono essere solo le singole Regioni a presidiare tutto questo», ammonisce il sindacalista.

Il Covid non riconosce perimetri. Occorrono politiche di contrasto uniformi. Provveda la Conferenza delle Regioni, impartendo indicazioni valide per tutti: in ballo ancora una volta c'è la salute degli infermieri come sempre i più esposti al rischio e naturalmente la salute collettiva degli italiani», chiosa De Palma.

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