Ventotene, ore 11,15: crolla un costone, morte due 14enni romane in gita scolastica

I massi precipitati sulla spiaggia a Ventotene (foto Ansa)
I massi precipitati sulla spiaggia a Ventotene (foto Ansa)
Martedì 20 Aprile 2010, 12:41 - Ultimo agg. 15 Marzo, 21:49
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ROMA (20 aprile) - Due ragazzine di 14 anni sono morte e un'altra rimasta ferita gravemente, a Ventotene per il crollo di un costone di tufo. Si tratta di tre studentesse della media Anna Magnani di Morena, in gita scolastica sull'isola. La tragedia è avvenuta alle 11,15 a Cala Rossano, poco lontano dal porto. Ferito a una gamba un ragazzo. I massi che hanno travolto la comitiva sono caduti da un'altezza di circa sei metri. Il costone era stato messo in sicurezza anni fa e la zona non era interdetta al pubblico.

Una delle due ragazze è morta sul colpo, l'altra è stata rianimata sul posto ma è deceduta poco dopo. Decine di persone si sono riversate sulla spiaggia scavando a mani nude per cercare di salvarle. La ragazzina ferita è stata portata in codice rosso all'ospedale di Latina. Ha riportato fratture plurime al bacino e alle gambe: è stata operata ed è in rianimazione. «Ho tentato personalmente di rianimare una delle due vittime, ma non ha risposto a nulla», ha raccontato il direttore del 118 della Provincia di Latina, Paolo Viola.

Le vittime. Le due quattordicenni che hanno perso la vita sono Sara Panuccio e Francesca Colonnello. Entrambe frequentavano la terza E alla Magnani. La ferita grave si chiama Atena Raco. I genitori, sconvolti dopo essere andati in un primo momento a scuola e aver appreso la notizia, sono partiti per l'isola su un elicottero della Protezione civile decollato da Ciampino.

Le ragazze insieme ad alcune compagne si erano spostate all'angolo per ripararsi dal sole, in un momento di attesa prima di iniziare il percorso per la lezione odierna di educazione ambientale. I due corpi sono stati ripuliti e sono rimasti sulla spiaggia di Cala Rossano, coperti dai teli bianchi e dagli ombrelloni fino all'arrivo delle due bare da Gaeta, nelle prime ore del pomeriggio.

Nella frana sono stati coinvolti gli alunni delle terze A ed E della scuola media Anna Magnani di Morena. La Protezione civile della Regione Lazio ha inviato sull'isola due elicotteri: uno con a bordo volontari per i soccorsi e un altro per aiutare i ragazzi della scuola a rientrare a Roma. Anche la capitaneria di porto di Gaeta ha mandato rinforzi sull'isola.

«Ditemi che non è lei, non può essere». Così la madre di Sara ha gridato il suo dolore. Urlando, ha sbattuto i pugni su una porta di vetro ferendosi, poi è uscita in strada e si è gettata sull'asfalto, pregando di essere investita, mentre il marito, seduto su un muretto fumava in continuazione, lo sguardo nel vuoto e le lacrime sul volto. I genitori di Francesca, abbracciati, hanno invece soffocato il loro dolore nel silenzio. La sorella di Sara, in passato campionessa di calcio femminile nella stessa scuola, abbraccia gli amici in lacrime. Su un muretto i nonni hanno ancora la forza di consolare i compagni delle due piccole vittime.

Tantissime le telefonate di genitori che hanno tempestato il centralino della scuola, che si trova in via del Fontanile Anagnino. La Anna Magnani comprende una scuola elementare e una media. La vicenda è seguita dal dirigente scolastico, Riccardo Brugner.

Gelmini: accerteremo dinamica. Il ministero dell'Istruzione «sta lavorando per accertare e ricostruire con chiarezza la dinamica della tragedia di questa mattina». Lo ha assicurato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini esprimendo «profondo cordoglio» alle famiglie delle due giovani vittime.

Il preside: anche insegnanti hanno scavato tra i massi. «Insegnanti ed escursionisti hanno scavato tra i massi per tirare fuori i ragazzi mentre alcuni compagni si sono tuffati in mare per mettersi in salvo - spiega il preside Riccardo Brugner - Appena arrivati in spiaggia avevano poggiato i loro zaini vicino alla roccia non c'erano segnali di pericolo. Si tratta di una cala tipica dell'isola dove si trova anche una scuola vela».

In quella spiaggia per un cambio programma. Gli studenti avrebbero dovuto fare un'escursione in una riserva del parco marino, ma stamattina avevano cambiato programma poiché una ragazza non si sentiva bene e avevano deciso di andare in spiaggia. «Hanno rischiato tutti - dicono gli insegnanti - Poteva essere una tragedia ancora più grande». Il preside sottolinea che «Ventotene è una tipica meta naturalistica. Non è la prima volta che organizziamo lì una gita». La gita doveva durare quattro giorni.

La scolaresca a Formia e poi a Morena. Tutta la comitiva è arrivata a Formia nel pomeriggio. I ragazzi sono scesi dal traghetto protetti dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia costiera. Nessuna dichiarazione ma volti rigati dalle lacrime. In silenzio, accompagnati dagli insegnanti, sono saliti sul pullman messo a disposizione dalle Fiamme Gialle, accolti da un gruppo di psicologi inviati dal Provveditorato agli studi e da uno dei responsabili della Mediterranea Viaggi, Mauro Ugazio. «Non posso dire che questa tragedia si poteva evitare - ha commentato Ugazio - So solo che la nostra esperienza dura da 25 anni, un tempo nel quale abbiamo portato a Ventotene 100 mila studenti provenienti da tutta Italia. Quel luogo era sicuro, è una spiaggia balneabile con una regolare discesa. Sicuramente c'è però una forte disattenzione alla tutela del territorio di Ventotene. Di fronte a una disgrazia, faccio solo appello al rispetto». Il pullman è arrivato dopo le 19 nel cortile della scuola Anna Magnani. «Sara e Francesca non torneranno piú», ha detto in lacrime una ragazza abbracciando la madre. Gli studenti e i genitori si sono riuniti tutti nella palestra della scuola.

Sull'isola le salme delle due vittime vegliate dai genitori. I corpi di Sara Panuccio e Francesca Colonnello sono stati portate via dal luogo della tragedia e sono vegliati dai genitori nel cimitero di Ventotene, in attesa di essere trasferite a Formia con una motovedetta della Guardia di Finanza. Da lì poi dovrebbero fare ritorno a Roma. Ventotene è stata raggiunta anche dal magistrato di turno, Vincenzo Saveriano, e dal prefetto di Latina, Antonio D'Acunto.

Cala Rossano è stata messa sotto sequestro dalla procura di Latina: servono ulteriori sopralluoghi per stabilire le cause del crollo. È stato aperto un fascicolo per duplice omicidio colposo e lesioni contro ignoti. Per ora non sono stati inviati avvisi di garanzia.