Chiara Ugolini uccisa in casa nel Veronese: aveva 27 anni, fermato il vicino in fuga sull'A1

Chiara Ugolini uccisa in casa nel Veronese: aveva 27 anni, fermato il vicino in fuga sull'A1
Chiara Ugolini uccisa in casa nel Veronese: aveva 27 anni, fermato il vicino in fuga sull'A1
Domenica 5 Settembre 2021, 23:57 - Ultimo agg. 6 Settembre, 23:37
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Era uscito dal carcere solo lo scorso giugno Emanuele Impellizzeri, il 38enne originario di Catania arrestato la notte scorsa dalla Polstrada lungo l'autostrada del Sole nei pressi di Firenze Impruneta con l'accusa di avere ucciso Chiara Ugolini, 27 anni, nell'appartamento che la ragazza condivideva con il compagno a Calmasino di Bardolino, in provincia di Verona. L'uomo, che aveva tentato la fuga in sella alla sua moto di grossa cilindrata, è accusato di omicidio volontario aggravato. Già condannato per rapina, reati contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, era in affidamento in prova ai servizi sociali nell'abitazione a piano terra della palazzina a tre piani in cui viveva anche la vittima.

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La scena del delitto

Al momento del delitto Chiara era sola in casa: era tornata a casa dal lavoro alle 14 e proprio il suo mancato rientro in servizio nel pomeriggio aveva fatto scattare le preoccupazioni del fidanzato, che ha scoperto il cadavere.

Pare che qualche giorno prima Chiara si fosse intromessa in una lite violentissima scoppiata tra Impellizzeri e la sua compagna, durante la quale l'uomo avrebbe giurato di fargliela pagare. Dopo l'arresto, però, questo particolare non è stato confermato apertamente dall'assassino. Lo sguardo vacuo, privo di qualunque espressione, l'uomo si è limitato a dire agli investigatori che il delitto era avvenuto domenica perchè «sapeva che avrebbe trovato Chiara a casa». Anche su cosa abbia spinto la donna ad aprire la porta a Impellizzeri (i Carabinieri non hanno trovato alcuna traccia evidente di effrazione) pur conoscendone il carattere irascibile e violento, al momento le ipotesi degli investigatori restano vaghe.

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I genitori sul luogo del delitto

L'uomo, che nel suo profilo Facebook si raffigurava con l'effige del Duce, ha fatto delle parziali ammissioni sull'accaduto, confermate peraltro dai vestiti sporchi di sangue e dai graffi al volto che la vittima gli ha inferto nel disperato tentativo di difendersi. Ma si è chiuso in un silenzio impenetrabile circa le ragioni del gesto. La stessa compagna dell'uomo non riesce a capacitarsi di quanto avvenuto e ai giornalisti si è limitata a dire di non considerare più l'omicida come suo marito. «Da oggi - ha ripetuto - quello non è più il mio uomo». Sul corpo della giovane, che presenta una lieve ecchimosi alla testa, il pm Eugenia Bertini ha disposta l'autopsia. Servirà a capire anche come è morta, visto che nell'abitazione non è stata trovata alcuna arma e l'omicida ha parlato genericamente di una spinta a terra. Di certo vi è che l'uomo, padre di famiglia e appassionato di motori, dopo l'assassinio ha agito con fredda lucidità: ha prelevato 200 euro e si è dato alla fuga nella notte percorrendo l'autostrada. Chiara viene descritta da tutti come una ragazza solare, amante dei viaggi, che dopo la laurea a Padova aveva scelto di lavorare in uno dei negozi di abbigliamento del padre del compagno. «Una giovane positiva e sempre sorridente» sottolineano gli amici, ricordando il suo impegno di allenatrice della squadra di volley dei bambini di Palazzolo.

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