Virus, quasi 400 nuovi contagi. Allarme degli scienziati: «Una crescita che preoccupa»

Virus, quasi 400 nuovi contagi. Allarme degli scienziati: «Una crescita che preoccupa»
Virus, quasi 400 nuovi contagi. Allarme degli scienziati: «Una crescita che preoccupa»
di Mauro Evangelisti
Venerdì 31 Luglio 2020, 07:34 - Ultimo agg. 2 Agosto, 10:18
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Il Veneto, in un giorno, ha registrato 200 nuovi casi, ma l'incremento è diffuso in buona parte d'Italia, compresa la Lombardia che è a quota 88. Il Cts (comitato tecnico scientifico) fa sapere: siamo preoccupati per l'andamento della curva, «il trend dei contagi è in crescita ed esiste il rischio che la situazione possa sfuggire di mano come avvenuto già in altri paesi europei ed extraeuropei, servono mascherine e divieti di assembramento».

Un terzo delle regioni italiane viaggia con l'indice di trasmissione del virus sopra 1. Significa che l'epidemia non si è fermata, nuovi casi ci sono ogni giorno, e la spia dell'allarme resta accesa. Rispetto alle sei regioni che già la settimana scorsa erano oltre al valore critico di 1 (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria e Lazio) è in bilico la situazione della Campania, che nel periodo esaminato (fino al 26 luglio) ha visto svilupparsi alcuni focolai, sia pure di piccole dimensioni. Probabile, dunque, che oggi - quando saranno ufficializzate le valutazioni settimanali della Cabina di regia formata da Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità - le regioni con Rt sopra a 1, passino da 6 a 7. Anche la Toscana, non è lontana da 1 (la settimana scorsa era a 0,99). Su base nazionale l'Rt - l'indice di trasmissione che prova a capire se l'epidemia sta accelerando - resta sotto a 1, ma è sempre vicino al livello critico.

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Lo scenario diviene però molto complicato se si guardano ai dati giornalieri, perché ieri è successo qualcosa di anomalo: sono necessarie alcune precisazioni. Il numero dei decessi - che però è l'epilogo di una situazione vecchia, di fine lockdown - è stato il più basso da febbraio, a quota 3. Ma tornano in modo prepotente i pazienti in terapia intensiva: ieri erano 47, nove in più del giorno precedente; le persone ricoverate per Covid negli altri reparti ieri erano 748, il giorno prima 731. Questo ci dice - vale la pena ricordarlo sempre - che se è vero che tra i nuovi positivi vi sono molti asintomatici, è altrettanto vero che una parte consistente continua a finire in ospedale, nonostante in questi giorni l'epidemia di Sars-CoV-2 sia sotto controllo e non abbia le caratteristiche drammatiche di marzo.
 

 

Ma c'è un altro numero che farà riflettere e alimenterà il dibattito per i risvolti importanti che si porta dietro: i nuovi casi positivi giornalieri. Ieri sono stati 386, vale a dire 97 in più del giorno prima e 174 in più di martedì. Questo incremento da allarme rosso è stato causato soprattutto da casi legati all'immigrazione. Nella tabella con il dettaglio dei nuovi casi, regione per regione, oltre alla solita Lombardia a 88, spiccano il Veneto con il record di 112 e la Sicilia, che normalmente ha numeri molto bassi, a 39. Cosa è successo?

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Partiamo dal Veneto, con una precisazione: ieri la Regione ha diffuso il dato complessivo più aggiornato rispetto a quello del Ministero della Salute e ha indicato in 200 il numero dei nuovi positivi, con focolai soprattutto a Venezia e Treviso. In particolare, nel centro di accoglienza all'interno dell'ex caserma Serena, a Treviso, «sono risultati positivi 131 su 330 ospiti». Ma ci sono altre situazioni locali, ad esempio in un centro disabili, sempre a Treviso, con otto contagiati e in un ristorante di Jesolo. Scendendo al Sud, come si spiega l'impennata di casi positivi in Sicilia? Sono 39, vale a dire più del doppio delle due giornate precedenti quando si è rimasti sempre tra 18 e 19. La maggioranza delle persone con il coronavirus è rappresentata da migranti sbarcati nell'isola, 28, che si trovano nella provincia di Agrigento. Ma c'è anche altro: come la storia di un uomo originario di Enna che è tornato dalla Germania e ha partecipato a un banchetto di nozze a Nicosia. Successivamente si è sentito male, è andato in ospedale ed è risultato positivo. I 95 invitati al matrimonio sono finiti in quarantena, c'è una contagiata, per gli altri si attende l'esito dei test.

In questa situazione fluida, che comunque conferma un aumento evidente della circolazione del virus, ieri dal Comitato tecnico scientifico sul coronavirus hanno ricordato: «Occorre massima attenzione nel rispetto delle misure di prevenzione, dal distanziamento sociale all'uso della mascherina fino al divieto di assembramento». 

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