Whirlpool, tutti contro Di Maio e gli operai presidiano lo stabilimento di Napoli Est

Whirlpool, tutti contro Di Maio e gli operai presidiano lo stabilimento di Napoli Est
Sabato 1 Giugno 2019, 11:01 - Ultimo agg. 2 Giugno, 08:49
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Il mondo politico e istituzionale è mobilitato. Ma in prima linea ci sono loro: i 420 addetti dello stabilimento napoletano di Whirlpool che l'azienda vorrebbe cedere. Decisione che in realtà, secondo i lavoratori, potrebbe preludere a una totale chiusura delle attività. Gli operai hanno reagito alla notizia proclamando uno sciopero, e la scorsa notte hanno presidiato lo stabilimento di via Argine, nella zona orientale, che per 60 anni ha rappresentato uno dei poli più importanti della storia industriale della città di Napoli. Alcuni operai si sono sistemati in una tenda da campeggio attrezzata a pochi metri dal varco principale di accesso della fabbrica.
 

 

«Molti nostri compagni - afferma Donato Aiello, della Rsu Fiom - sono ancora sotto choc per questa decisione comunicata dall'azienda. Abbiamo passato la notte a discutere e ad organizzare la nostra mobilitazione». Lunedì mattina, all'interno dello stabilimento di via Argine, è in programma l'assemblea promossa dalle tre organizzazioni di categoria Fim Fiom e Uilm, alla quale interverranno i vertici nazionali delle tre sigle. In attesa del tavolo convocato per martedì al ministero del Lavoro: appuntamento per il quale i lavoratori si muoveranno in massa verso Roma. Oggi gli operai hanno ricevuto la visita del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. «Sono stato al presidio delle lavoratrici e dei lavoratori Whirlpool a via Argine. Centinaia di lavoratrici e lavoratori che stanno rischiando il proprio lavoro per colpa di accordi disattesi. La città, il sindaco e tutta l'amministrazione comunale lotteranno al loro fianco affinché non sia toccato neanche un posto di lavoro», ha scritto su Facebook il sindaco. 
 

Per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, «la vertenza Whirlpool è stata affrontata e seguita direttamente dal ministero del Lavoro, che ne aveva garantito la soluzione. Verifichiamo oggi che le cose dette non corrispondono alla realtà. Sollecitiamo il ministero a riconvocare le parti sociali per fare chiarezza e impegnare l'azienda alla tutela piena dell'occupazione e a perseguire lo sviluppo delle attività produttive», ha aggiunto il governatore. Critiche a Di Maio anche da Forza Italia: per la vicecapogruppo al Senato, Licia Ronzulli, «la sua attività ministeriale è costellata di insuccessi. Vince soltanto su Rousseau ma, una volta uscito dalla piattaforma, pare abbia la capacità di distruggere tutto quello che tocca».

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