Willy Monteiro, le chat dei fratelli Bianchi tra minacce e pestaggi: «Con noi finisci in sedia a rotelle»

Omicidio Willy, le chat dei fratelli Bianchi tra minacce e pestaggi: «Con noi finisci in sedia a rotelle»
Omicidio Willy, le chat dei fratelli Bianchi tra minacce e pestaggi: «Con noi finisci in sedia a rotelle»
di Alessia Marani
Venerdì 25 Giugno 2021, 07:00 - Ultimo agg. 15:15
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I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, imputati per la morte del giovane Willy Monteiro Duarte, ucciso a calci e pugni il 6 settembre del 2020 a Colleferro, vicino Roma, avevano una loro banda. E con gli altri membri tenevano una chat segreta nominata “gang bang” e successivamente ribattezzata anche come la “gang dello scrocchio” ossia del pestaggio, nella quale si scambiavano commenti, foto e video dei raid e delle “bravate”. Armi in pugno, coltelli, pistole e persino fucili, come in Gomorra. File e messaggi (anche audio) estrapolati dai telefonini sono stati depositati agli atti dell’inchiesta “Snow”, per spaccio ed estorsione, condotta dai carabinieri di Velletri e finita, a maggio, con le condanne, tra gli altri, degli stessi “gemelli” a 5 anni e 4 mesi. 

Durante le indagini dei militari, dopo un episodio di violenza nei confronti di un giovane di Lariano e del padre, vengono sequestrati i telefoni dei Bianchi. È il 5 settembre del 2019, un anno e un giorno prima dell’omicidio del ventunenne di Paliano.

Spunta la chat del gruppo di cui fanno parte anche Vittorio Tondinelli, Michele Cerquozzi e Omar Shabani (i tre amici che erano a Colleferro quando Willy è morto, sentiti come testi al processo), oltre a Orlando Palone, Andrea Cervoni, Valentino Fabiani, un tale Gianluca e altri. Non ci sono Francesco Belleggia, l’unico ai domiciliari per l’omicidio di Monteiro, e Mario Pincarelli. Dai telefoni vengono estrapolati anche i messaggi minatori che i Bianchi inviano ad alcune delle vittime. 

Intimidazioni cariche di ferocia e violenza. A un giovane di Terracina che accusa di avere avuto una relazione con la sua fidanzata, Gabriele (alias “Cicos”) dice: «Camminerai sulla sedia a rotelle. Pensi che non ci arrivo a Terracina o dove ca.. abiti? Io ti trovo...». Con un altro vocale ribadisce: «Un giorno ti avrò davanti e te lo ricorderai per tutta la vita». E come se non bastasse: «Io la tua donna... deve diventare la mia donna. Te lo giuro, che tanto tu cammini sopra la sedia a rotelle». A un amico che gli chiede consiglio su un tizio, Marco risponde: «A sto Victor gli ha menato Gabriele l’anno scorso, poi gli ha menato pure Omar, poi isso o sapeva chi eravamo e ci ha offerto pure da bere». Nel fascicolo, anche i fotogrammi che ritraggono Marco e Palone che tentano di mettere fuori uso la telecamera piazzata dai carabinieri con arco e freccia.

Nella chat stile Gomorra ecco comparire un primo piano di Gabriele che mostra un Rolex al polso. Gianluca impugna un coltello, poi si mostra seduto su una sdraio, a petto nudo, in casa davanti alla tv e punta spavaldo quella che sembra a tutti gli effetti una pistola verso l’obiettivo. Un altro ragazzo ha in mano una semiautomatica e Marco Bianchi posta un video in cui si vede Palone scendere da una Bmw e sparare in aria con una pistola. Poi in tre, in piedi sopra una jeep come dei guerriglieri nel deserto, pistole in pugno. I gangstar della Valle del Sacco bevono, si abbracciano, selfie a go go. Qualcuno si vanta di avere steso «quel porco albanese». Agli atti c’è anche un’altra intercettazione che la dice lunga su quello che per la Procura di Velletri era «un modus operandi ormai collaudato» della banda e poi tristemente ripetuto un anno dopo con Willy. 

Alle 00,30 del 4 settembre 2019 Shabani chiama Marco Bianchi: «Corri, c’è un altro problema all’Alter Ego (locale di Cisterna di Latina, ndr)». E Marco risponde: «Sto arriva’». A un’altra chiamata, Bianchi replica arrabbiato: «Sto arriva’.. non è che mi posso ammazza’ per i ca... tuoi». Per la Procura è assodato che «per ogni problema vengono chiamati i Bianchi». Per picchiare con la loro Mma, arti marziali e boxe. A Colleferro sia Shabani che Cerquozzi, nonostante la discussione tra Belleggia che si trovava in piazza e l’amico di Willy stesse finendo, telefonano ai fratelli per dire di correre, che c’è un problema. E quelli arrivano con Tondinelli e si accaniscono sul povero Willy. Anche quella notte la “gang” voleva il suo spettacolo. 

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