Caso Consip, rivelazione di segreto
Woodcock e la Sciarelli indagati

Caso Consip, rivelazione di segreto Woodcock e la Sciarelli indagati
Martedì 27 Giugno 2017, 13:51 - Ultimo agg. 28 Giugno, 08:47
3 Minuti di Lettura

Colpo di scena nell'inchiesta della procura di Roma su Consip. Henry John Woodcock, uno dei pm di Napoli protagonisti dell'avvio dell'inchiesta sugli appalti della centrale acquisti della pubblica amministrazione, sfociata ad un tratto nelle iscrizioni dell'attuale ministro dello Sport, Luca Lotti, del comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e del comandante dei carabinieri della Legione Toscana, generale Emanuele Saltalamacchia, per rivelazione del segreto d'ufficio, si ritrova a sua volta indagato per la stessa ipotesi di reato. Un fulmine a ciel sereno che coinvolge anche la giornalista Federica Sciarelli, amica di lunga data di Woodcock. Per lei il reato configurato a piazzale Clodio è quello di concorso in rivelazione del segreto. Alla conduttrice del programma televisivo «Chi l'ha visto?» è stato sequestrato il telefono cellulare. Gli accertamenti al vaglio del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi vertono sulla pubblicazione nel dicembre scorso su «Il Fatto Quotidiano», a firma di Marco Lillo, di un articolo riguardante la fuga di notizie attraverso la quale i vertici di Consip sarebbero venuti a conoscenza dell'inchiesta avviata dai pm napoletani, prima che fosse trasferita a Roma per competenza territoriale.
 


Il sospetto di chi indaga è che la giornalista Sciarelli sia stata il tramite per il passaggio delle informazioni dal pm partenopeo ad un giornalista del Fatto Quotidiano. «Ho assoluta fiducia nei colleghi della procura di Roma e sono quindi certo che potrò chiarire la mia posizione - ha dichiarato Woodcock, al quale è stato notificato un invito a comparire per il 7 luglio - fugando ogni dubbio ed ombra sulla mia correttezza professionale e personale. Non nego, tuttavia - ha aggiunto il magistrato - di essere molto amareggiato, e che questo è per me un momento molto difficile. Posso però affermare, in piena serenità - ha concluso il pm napoletano - che la mia attività è sempre stata ispirata dal solo intento di servire la Giustizia, nel rispetto delle regole». «Non posso aver rivelato nulla a nessuno - è stato il commento della Sciarelli - semplicemente perché Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste, tantomeno ciò che è coperto da segreto».

E il giornalista Marco Lillo, sul sito del Fatto, ha sostenuto che la Procura di Roma è incorsa in un errore, non essendo né Woodcock la sua fonte, né la Sciarelli il tramite per veicolare le informazioni segrete. Lillo ha anche chiesto di essere sentito dai magistrati inquirenti per fornire la sua versione dei fatti ed ha precisato il motivo di una sua telefonata con la giornalista Sciarelli, emersa dalla lettura dei tabulati telefonici, nei giorni immediatamente precedenti la pubblicazione del suo articolo: «Ho solo chiesto se sapesse dove fosse Woodcock», ha detto, ricevendo risposta negativa. Gli atti relativi al procedimento nei confronti del pm napoletano sono stati trasmessi dalla Procura di Roma al Ministero della Giustizia, al pg della Cassazione e al Csm, che li ha secretati. Presso l'organo di autogoverno dei magistrati è già aperta una pratica in Prima Commissione per accertare se nel filone napoletano dell'inchiesta Consip, siano state commesse irregolarità. Nei prossimi giorni la Commissione, presieduta dal laico del Pd Giuseppe Fanfani e competente sui trasferimenti d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale dei magistrati, si riunirà per decidere la convocazione di un primo giro di audizioni. Nel pomeriggio, intanto, è tornato negli uffici della procura di Roma, per essere interrogato come indagato per depistaggio, il vicecomandante del Noe, Alessandro Sessa.
 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA