I fatti risalgono al 2017. L'uomo avrebbe attirato il bambino con la promessa del videogioco in una cantina condominiale del comprensorio Ater di Montebello. E qui avrebbe abusato di lui. Dopo il bimbo si ritirò per mesi in uno scontroso silenzio fino al tragico racconto prima alla zia e poi alla madre. Confessione poi ripetuta durante una visita al Burlo e in sede di incidente probatorio.
Il 36enne, giudicato capace di intendere e di volere, dovrà risarcire una somma di 15mila euro al minore abusato. Disposte anche pene accessorie, tra cui confisca del cellulare e interdizione ai pubblici uffici.