Xylella, ​ firmato il decreto emergenze

Xylella, firmato il decreto emergenze
di Maria Claudia Minerva
Lunedì 27 Maggio 2019, 16:51 - Ultimo agg. 19:55
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Xylella, ora si cambia passo. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto emergenze per il rilancio dei settori agricoli in crisi, che prevede norme più stringenti nella lotta alla batteriosi, ma anche deroghe ai vincoli paesaggistici, ambientali e culturali che finora hanno impedito di abbattere le piante infette, con la conseguenza di una maggiore propagazione dell'infenzione verso più a nord della regione. Immediate le reazioni dopo la firma del Capo dello Stato al decreto che ridisegna il futuro dei territori distrutti dalla pericolosa malattia. “Con la firma del presidente della Repubblica il decreto diventa finalmente realtà, manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Adesso occorre un deciso cambio di passo per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di xylella e burocrazia, anche grazie all’individuazione di varietà resistenti come il Leccino – commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia -. Si deve, quindi, intervenire in maniera risoluta per fermare il dilagare della malattia e ridare una traiettoria di futuro aziendale agli agricoltori, ai frantoiani e ai vivaisti del Salento. Non sono più accettabili alibi, omissioni, tentennamenti nell’applicazione della legge”.

Nel decreto sono state inserite importanti misure di semplificazione per l’espianto volontario di ulivi malati e per la movimentazione delle piante specificate all’interno dell’area infetta, come pure l’anticipazione della Pac, il contributo ad aziende olivicole e frantoi che nell’ultima campagna olivicola hanno subito gravi danni a causa delle gelate e prime risorse per il comparto agrumicolo.

“Coldiretti sta lavorando con il ministro Centinaio, così come promesso a Lecce, perché sia previsto un impegno risoluto – aggiunge il presidente Muraglia - per salvare la filiera dell’olio extravergine di oliva, sostenendo i frantoi salentini in grave crisi di liquidità, a partire dalla moratoria sui mutui e all’integrazione al reddito, accompagnandoli nel percorso di dismissione parziale o totale degli impianti e nella riconversione eventuale delle attività”.

Determinante il piano per la rigenerazione dell’olivicoltura nella zona infetta da xylella con l’istituzione di un fondo per la realizzazione di un Piano straordinario per la rigenerazione olivicola del Salento, con una dotazione pari a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, in stretta correlazione con il Piano Centinaio, approvato in Conferenza Stato-Regioni il 13 febbraio scorso.

“Con il decreto emergenze, che non dovrà in nessun modo essere vanificato da ulteriori ritardi e timidezze regionali, dovranno essere superati tutti gli ostacoli della burocrazia che finora ha fatto più danni della malattia – incalza Coldiretti, che qualche giorno fa ha sollevato la questione delle domande di espianto che finore non hanno potuto beneficiare della procedura semplificata. Ci sono domande di espianto presentate anche 6 mesi fa, adicembre 2018, le più recenti ad aprile, tutte rispedite al mittente dalla Sovrintendenza di Lecce negli ultimi giorni, perché depositate con procedura semplifica, con la richiesta di ripresentarle con procedura ordinaria - insiste il presidente Muraglia. Le prime domande di espianto di ulivi con regolare relazione agronomica attestante il reimpianto di ulivi sono state regolarmente accettate con procedura semplificata. Oltre alla perdita di mesi di tempo e all’aggravio dei costi con la procedura ordinaria le domande dovranno essere esaminate dalla Commissione locale per il paesaggio, chiamata a valutare anche tutte le pratiche edilizie. Dopo anni di errori, incertezze e scaricabarile, con il Decreto Emergenze si dovrà intervenire per fermare il dilagare della malattia, trovando al contempo adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con varietà resistenti”.
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