Zona rossa, due regioni a rischio lockdown: Lazio in bilico tra giallo e arancione, nodi Puglia e Liguria

Zona rossa, due regioni a rischio "lockdown". Lazio può restare giallo, Puglia e Liguria in bilico
Zona rossa, due regioni a rischio "lockdown". Lazio può restare giallo, Puglia e Liguria in bilico
di Diodato Pirone
Giovedì 11 Marzo 2021, 08:13 - Ultimo agg. 17:43
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Ma cosa sta succedendo davvero sul fronte dei contagi? Perché ieri è scattato il coprifuoco alle 19 a Bari e la Regione Campania ha chiuso i lungomare e le piazze e il Piemonte ha sospeso tutte le operazione non urgenti nei suoi ospedali? E cosa succederà nei prossimi giorni? È vero che quasi tutte le Regioni passeranno alla fascia rossa o all'arancione, Lazio compreso?

Per farsi un'idea più precisa di quello che sta succedendo occorre partire da un punto: dimenticate la cartina ufficiale dei colori delle Regioni. Oggi ci sono sei Regioni in giallo: Lazio, Puglia, Liguria, Valle d'Aosta, Calabria e Sicilia. Ma questa purtroppo è la fotografia dell'epidemia presa sui dati di due settimane fa. Oggi la situazione è enormemente diversa perché il Sars CoV-2 in variante inglese corre come una lepre e ha già fatto finire in guai serissimi la Puglia, una delle Regioni gialle, che ora rischia di passare direttamente al rosso.

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Per rendersene conto occorre guardare i dati dei nuovicontagi registrati ieri. La Puglia ha segnato ben 1.600 positivi su circa 12.000 tamponi. Il tasso di positività pugliese è semplicemente enorme: 13%, più del doppio della media nazionale che è stata del 6,2%. Nei guai è anche la Campania: 3.034 nuovi contagiati su 26.000 tamponi. Positività all’11,7%. In Lombardia, la Regione che svetta in testa alla classifica del contagio con 4.422 casi, il tasso di positività è dell’8% mentre nel Lazio (1.600 nuovi contagi) i nuovi infettati sono stati solo quattro ogni 100 tamponi, molto al di sotto della media nazionale. Altre Regioni che hanno problemi serissimi sono il Friuli (9% di positività), la Provincia di Trento (10%), le Marche (9,4%), il Piemonte (quasi 9%).

Oggi questi dati saranno all'attenzione di una riunione della Cabina di Regia che dovrebbe prendere le prime misure che scatteranno da lunedì, ma nel frattempo le autorità locali come i sindaci pugliesi e le Regioni Campania e Piemonte corrono ai ripari per conto proprio.

 

La verità è che nessuno può stare tranquillo perché un altro fenomeno che si sta verificando è il rapido aumento dell'occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Ieri le rianimazioni attivate erano 2.827. In una settimana sono aumentate di quasi 500 unità. Il Piemonte in pochissimo tempo è passato da 150 t.i.

occupate alle 244 di ieri e la curva non accenna ad abbassare il proprio angolo di crescita.

Infatti il dato che preoccupa di più le autorità sanitarie e il governo arriva dalle previsioni: secondo i modelli matematici messi a punto dall'Università di Trento la Lombardia potrebbe raddoppiare il numero dei propri posti letti occupati entro i prossimi 20 giorni. Questo significherebbe che gli ospedali lombardi, che ieri hanno registrato 53 nuovi ingressi nelle loro terapie intensive, fra tre settimane ovvero in prossimità delle vacanze pasquali potrebbero avere più di mille posti di rianimazione attivi pari a oltre l'80% delle disponibilità. Un livello insopportabile perché gli anestesisti e le squadre degli infermieri sarebbero sottoposti a uno stress non sostenibile. A ieri comunque la Regione messa peggio per terapie intensive era l'Umbria con il 44% dei posti letto occupati ma con tendenza alla stabilità. 

 

Quali misure prenderà il governo? Intanto domani, quando dovrebbe riunirsi il consiglio dei ministri, si deciderà di far passare alcune Regioni dall'arancione al rosso (probabilmente il Piemonte, Trento, le Marche) e altre dal giallo all'arancione o al rosso (come la Puglia e la Liguria). Al momento il Lazio dovrebbe restare in giallo anche se la curva delle terapie intensive (che ieri erano 267) tende a salire anche a Roma e dintorni ma resta lontana dai 350 letti occupati della fine di novembre. Il Piemonte, in particolare, si avvia verso la zona rossa. L'Istituto Superiore di Sanità, in attesa del pre report che non è ancora arrivato, ha comunicato alla Regione il dato dell'Rt, che è salito all'1,41. Lo ha reso noto il governatore Alberto Cirio oggi a Cuneo per la tappa del tour di ascolto e condivisone del territorio sulla programmazione dei fondi europei 2021-2027 e sul Recovery Plan. In base alle ultime disposizioni, una regione passa in zona rossa quando l'indice del contagio, appunto l'Rt, supera l'1,25. 

I nuovi colori delle Regioni dovrebbero scattare da lunedì mattina. Ma il governo probabilmente deciderà di varare un decreto o un disegno di legge da approvare in fretta per anticipare alcune misure valide per tutto il periodo delle vacanze pasquali. E' assai probabile che nel periodo pasquale ritorneremo al metodo adottato a  Natale con tutta l'Italia in fascia rossa nei festivi e in fascia arancione nei giorni feriali. Inoltre con ogni probabilità sarà prorogato il divieto di spostamento fra le Regioni che al momento scadrebbe il 27 marzo. 

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