Abramovich mediatore ombra a Istanbul: tra veleni e sospetti il colloquio privato con Erdogan. E nella Russia post bellica può avere un ruolo

Abramovich mediatore ombra anche a Istanbul: tra veleni e sospetti, l'oligarca a colloquio privato con Erdogan
Abramovich mediatore ombra anche a Istanbul: tra veleni e sospetti, l'oligarca a colloquio privato con Erdogan
Martedì 29 Marzo 2022, 18:36 - Ultimo agg. 31 Marzo, 10:07
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C'era anche lui a Istanbul, in un ruolo non ufficiale ma ben visibile nei colloqui di pace tra Ucraina e Russia (ma sotto la regia della Turchia). Roman Abramovich, ex proprietario del Chelsea ma soprattutto oligarca e mediatore, forse avvelenato, certamente molto influente sia per la Russia di Putin che l'Ucraina di Zelensky. Tra sospetti e segreti, è finito nel mirino delle sanzioni europee ma non di quelle americane e tantomeno di quelle turche. Il miliardario ebreo, come peraltro lo stesso Zelensky, sembra essere sempre più al centro della scena negoziale. Lo conferma anche un colloquio privato avuto con il presidente Erdogan prima dell'inizio degli incontri di Istanbul. Ormai è certo che sia Mosca che Kiev almeno su un aspetto siano perfettamente d'accordo: proteggere Abramovich, perché il suo ruolo serve ad entrambi i governi. E chissà che il miliardario non possa giocare anche un ruolo futuro nella Russia post-bellica. Resta comunque la nebbia sul presunto avvelenamento "light", confermato dall'entourage dell'oligarca ma smentito sia da Kiev che da Mosca.

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Le ultime settimane di Abramovich

Mai come in queste settimane Abramovich è riuscito a mimetizzarsi politicamente, muovendosi segretamente tra Israele, Turchia e Russia con i suoi voli (e yacht) privati. Il riserbo è assoluto e gli analisti non riescono a decifrare quale sia il suo attuale grado di influenza su Vladimir Putin. Ben più chiara è l'attenzione che gli dedica Zelensky, che si sarebbe personalmente speso presso l'amministrazione Biden affinché gli Stati Uniti non applicassero sanzioni nei suoi confronti. Oggi le immagini diffuse sui social media dell'incontro di Istanbul mostrano l'oligarca russo seduto accanto a Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

Una fotografia diffusa dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti mostra Abramovich in piedi accanto a Erdogan e al ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, mentre parla con una terza persona all'interno della sala dove sono in corso i negoziati. Quel che è certo è che Roman Abramovich sta prendendo parte ai negoziati russo-ucraini con l'approvazione di entrambe le parti, anche se tutti si affrettano a sottolineare che non è un membro ufficiale della delegazione russa né di quella ucraina.

Sospetto e veleno

D'altra parte il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che «Abramovich si è impegnato a garantire alcuni contatti tra la parte russa e quella ucraina. Non è un membro ufficiale della delegazione. Tuttavia, Abramovich è presente anche dalla nostra parte a Istanbul». Non si placano intanto le polemiche sull'avvelenamento di Abramovich e sull'uso delle "pozioni di Dio", come vengono efficacemente chiamate le miscele venefiche attribuite ai servizi russi. «Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie», ha infatti avvertito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba proprio poco prima dell'inizio dei colloqui a conferma che il pericolo viene considerato reale. Ovviamente la Russia smentisce sdegnata: «Le informazioni riportate da alcuni media su un presunto avvelenamento del magnate russo Roman Abramovich non sono vere, si tratta di disinformazione», ha avvertito sempre Peskov.

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