I russi hanno permesso a un gruppo di studiosi di esaminare i resti del teschio che apparterrebbe a Hitler e che sono custoditi negli archivi dei servizi segreti sin dal 1945.
Lo studio, pubblicato sull'European Journal of Internal Medicine e riportato dall'Independent, conferma la versione storiografica ufficiale: il cranio è del fondatore del nazismo.
Sembra che cruciale sia stato comparare la mascella custodita dai russi con le lastre e le documentazioni esistenti della dentatura di Hitler. La corrispondenza è risultata «perfetta dal punto di vista anatomico e tecnico». Gli scienziati hanno potuto esaminare anche gli ultimi denti originali del 56enne mettendo a tacere la teoria diffusa nel 2009 sulla possibilità che il cranio fosse di una donna e che la causa della morte non fosse una pasticca di cianuro ma un proiettile d'arma da fuoco.
#Hitler est bien mort en 1945 à Berlin, et ses restes sont à Moscou. Notre étude biomédicale définitive est à lire ici : https://t.co/cz0DDCDgK8 pic.twitter.com/Fjd1UiEdoq
— Philippe Charlier (@doctroptard) 18 maggio 2018
Nel maggio del 1945, davanti alle truppe angloamericane, i russi negarono in un primo momento di aver trovato il cadavere di Hitler. Il dittatore sovietico Iosif Stalin disse al primo ministro britannico Winston Churchill che Hitler poteva anche essere fuggito in Argentina o in Giappone, e ordinò che i resti trovati dai soldati sovietici fossero tenuti nascosti. Per questo la Germania Ovest dichiarò morto Hitler solo nel 1956. Da qui potrebbe essere stata alimentata la leggenda di un Hitler vivo, vegeto e in compagnia di una fidanzata sudamericana.