Spionaggio industriale, sì ai domiciliari per il manager russo arrestato a Napoli

Spionaggio industriale, sì ai domiciliari per il manager russo arrestato a Napoli
Giovedì 28 Novembre 2019, 20:00 - Ultimo agg. 29 Novembre, 11:00
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Si è discusso sull'istanza di revoca della misura cautelare in carcere, oggi, davanti alla ottava sezione della Corte di Appello di Napoli nell'ambito del procedimento giudiziario che vede imputato il manager russo Aleksandr Korshunov, 57 anni, con l'accusa di spionaggio industriale. Il sostituto procuratore generale di Napoli Lorenzo Salazar ha dato parere favorevole alla concessione della misura cautelare alternativa degli arresti domiciliari e i giudici di secondo grado si sono riservati la decisione che potrebbe anche giungere nei prossimi giorni. 

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Di recente, come già formalizzato dagli Stati Uniti, anche la Russia ha chiesto l'estradizione di Korshunov (difeso dall'avvocato Gian Domenico Caiazza), ipotizzando nei suoi confronti accuse che nel nostro Paese si configurano nel reato di peculato. In sostanza gli viene contestato di avere sperperato denaro pubblico per consulenze definite «di nessun valore», verosimilmente quelle che gli avrebbero consentito di acquisire le informazioni segrete da ex dipendenti di alcune società consociate alla General Electric Aviation, che produce tra l'altro motori per aerei.

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Il manager russo, malgrado si professi innocente, anche riguardo le contestazioni che giungono dal suo Paese, rispondendo alle domande del pg si è detto favorevole all'estradizione in Russia. Il prossimo 6 dicembre ci sarà invece l'esame dell'imputato riguardo la richiesta di estrazione presentata dallo stato americano dell'Ohio.

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Korshunov venne arrestato dalla Polizia di frontiera lo scorso 30 agosto nell'aeroporto Capodichino di Napoli, in virtù di un mandato di cattura internazionale. Era appena sbarcato insieme con la moglie da un volo proveniente da Mosca. Entrambi erano in possesso di un visto turistico. 

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