Ancora guai per Trump: accusato di droga e alcol, si ritira il «pupillo» Jackson

Ancora guai per Trump: accusato di droga e alcol, si ritira il «pupillo» Jackson
di Luca Marfé
Giovedì 26 Aprile 2018, 16:41 - Ultimo agg. 27 Aprile, 12:38
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NEW YORK - Ronny Jackson si ritira dalla corsa: non sarà lui a guidare il Dipartimento per gli Affari dei Veterani.

Il medico della Casa Bianca, texano, classe 1957, era stato inizialmente indicato da Donald Trump in persona come l’uomo giusto per ricoprire il prestigioso incarico al vertice di uno dei ministeri di maggior prestigio dell’intero impianto istituzionale a stelle e strisce. E invece no, tutto da rifare.

Le ragioni alla base del passo indietro, stilate dal Partito Democratico in un documento di due pagine presentato al comitato competente del Senato, generano l’ennesimo vortice di imbarazzo attorno alla figura del tycoon.

Droga, alcool, comportamenti scorretti o addirittura violenti nei confronti di colleghi e sottoposti. Un’auto del governo americano distrutta a margine di una festa organizzata dai Servizi Segreti. Jackson era completamente ubriaco. Dalle accuse che si accavallano in queste ore, pare che lo fosse spesso.

Un profilo davvero al limite, l’«uomo delle caramelle» per molti. Noto per le sue prescrizioni facili di farmaci di ogni genere, costantemente su di giri a giudicare dai contenuti diffusi dai democratici e dalle voci che si rincorrono in queste ore. Insomma, non proprio il curriculum perfetto per il professionista chiamato a prendersi cura della salute del primo cittadino di questo Paese.

Trump lo aveva definito «una delle persone migliori» mai incontrate in vita sua e ne aveva pubblicamente esaltato le doti in più di un’occasione. Ma, per quanto non sia bastato il polverone montato attorno a Jackson per fargli cambiare idea, si è visto comunque costretto a smorzare l’entusiasmo dei propri toni per ripiegare su dichiarazioni più fredde e prudenti, sfociate poi nella definitiva rinuncia del diretto interessato.

«È una sua decisione», ha ripetuto con fare quasi meccanico il presidente. «Avrebbe fatto un ottimo lavoro», parlandone tuttavia già al passato.

Ebbene, la decisione è arrivata. Con i Veterani che dovranno trovarsi un altro esponente di riferimento. E con Donald Trump che dovrà cercarsi un’altra battaglia politico-mediatica da vincere. Perché questa è persa.

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