Anne Hidalgo e la strana multa che può rallentare la sua corsa all'Eliseo

Anne Hidalgo e la strana multa che può rallentare la sua corsa all'Eliseo
Anne Hidalgo e la strana multa che può rallentare la sua corsa all'Eliseo
di Maria Latella
Domenica 13 Dicembre 2020, 08:41 - Ultimo agg. 09:09
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È il rischio dell'eccesso. Del voler strafare. D'altra parte, capiteci: veniamo da un'astinenza di svariati secoli. E così, come succede a quelli che, diventati improvvisamente benestanti, esibiscono troppo di tutto, così alla Mairie di Parigi si sono lasciati un po' prendere la mano e nel 2018 hanno nominato dirigenti undici donne e soltanto cinque uomini. Che c'è di strano, direte voi: avranno semplicemente voluto riequilibrare un dato che, come ovunque al vertice delle carriere, sarà stato certamente sbilanciato a favore degli uomini. Sbilanciato è ancora, in effetti, perché solo il 47% dei dirigenti che lavorano per il Comune di Parigi sono donne.

Invece no, i francesi guardano lontano, vogliono evitare che certi settori si femminilizzino troppo come è accaduto all'insegnamento e come sta accadendo per esempio nella magistratura.

Perciò, sulla base di una normativa previdentemente studiata nel 2013, hanno multato il Comune di Parigi per la bella cifra di 90 mila euro. A nulla è valso che un anno fa sia stata prevista una deroga, nessuna multa se non c'è un vero squilibrio tra i generi. La scandalosissima promozione di ben undici donne era avvenuta nel 2018, e non c'è stato niente da fare: multata la Hidalgo.

La notizia naturalmente arriva proprio mentre si intensificano le voci che vorrebbero lei, la sindaca della capitale francese, pronta a sfidare Macron alle presidenziali del 2022, mettendo insieme tutta la sinistra, dai socialisti ai verdi. La stessa Hidalgo si dice pronta a riunificare quest'area e i Verdi, intervistati da Le Figaro, per prima cosa dicono di lei che è molto intelligente. In Italia, detto di una donna, la cosa susciterebbe sospetti ma in Francia no, vale ancora come apprezzamento.

Comunque, non sappiamo se questa storia della multa sia la prima avvisaglia di una campagna presidenziale solitamente sanguinosa (nelle ultime due il potenziale candidato socialista, Dominique Strauss Kahn, fu arrestato a New York per violenza sessuale e in quella successiva il candidato di destra Francois Fillon fu incastrato per uno stipendio indebitamente incassato dalla moglie), ma certo Anne Hidalgo non si aspettava la zampata (e la multa) della ministra della Funzione pubblica, Amelie de Montchalin. La legge è legge, però, e la sindaca per ora non ha detto una parola, lasciando il commento al suo capo delle risorse umane (da noi avrebbe dato interviste a reti unificate).

Non sappiamo insomma se si tratta di un primo segnale di guerra tra Macron e la sindaca di Parigi o se invece la segnalazione al ministero (e la conseguente multa) stanno semplicemente rallegrando i colleghi maschi inviperiti per la mancata promozione. Sappiamo però che la notizia è il segno di tempi che cambiano e problemi che presto si porranno. Magari in Italia non tanto presto, ma altrove sì. Il governo francese conta già una maggioranza di donne ministro, 22, contro 20 uomini. Le principali aziende di Francia, così come già negli Usa, stanno cercando di recuperare spingendo ai vertici più donne che uomini.

La disposizione prevista nel 2013 dal ministero della Funzione pubblica francese mirava a riequilibrare la presenza femminile, svantaggiata rispetto a quella maschile. Anne Hidalgo l'ha presa in parola, esagerando. E giustamente è arrivato il segnale. Se non vogliamo essere accusate di accumulare in poco tempo gli errori fatti dagli uomini in molti secoli, non perdiamo la testa. Non serve un mondo di sole dirigenti donne, anche se un po' di premier donne nel mondo servono eccome, visto come se la sono cavata almeno nella prima ondata di Covid. Serve un mondo riequilibrato. Perciò, «surtout, pas trop de zele» come suggeriva il principe di Talleyrand, astuto regista del congresso di Vienna. Perché la restaurazione dell'Ancien regime è sempre dietro l'angolo e no, proprio non ci piacerebbe tornare (soltanto) in cucina e in camera da letto.

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