«Antonio come mia figlia, stessa età, stesso orrore», la mamma di Valeria Solesin dopo la morte del giornalista italiano

«Antonio come mia figlia, stessa età, stesso orrore», la mamma di Valeria Solesin dopo la morte del giornalista italiano
«Antonio come mia figlia, stessa età, stesso orrore», la mamma di Valeria Solesin dopo la morte del giornalista italiano
di Simone Pierini
Sabato 15 Dicembre 2018, 22:09 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 10:49
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«Antonio come mia figlia, stessa età, stesso orrore. Vorrei conoscere i genitori del killer». Così al Corriere della Sera Luciana Milani, madre di Valeria Solesin. Antonio Megalizzi come Valeria Solesin e Fabrizia Di Lorenzo. La drammatica vicenda del giornalista 28enne morto a Strasburgo per le ferite riportate nell'attentato dell'11 dicembre, ricorda quella delle due connazionali rimaste uccise negli attentati del mercato di Natale di Berlino nel 2016 e del Bataclan a Parigi nel 2015.




«Sono circostanze in cui si rinnova un dolore che c’è sempre - dice la mamma di Valeria Solesin -  Pensare che un altro ragazzo sia andato incontro a un destino del genere è molto triste. Queste cose ormai possono succedere in qualsiasi momento, è talmente semplice: basta una pistola, un coltello. Se poi la vittima è un ragazzo italiano sentiamo le cose più da vicino, ma non è diverso da quello che è successo a Genova con il crollo del ponte: quante vite sconvolte, quanto dolore»

Tutti e tre facevano parte di quella generazione Erasmus di ragazzi aperti al mondo, convinti europeisti, pronti a trasferirsi all'estero per studio e per lavoro. Erano persone entusiaste, piene di voglia di vivere, di conoscere persone di altre paesi, ma anche ragazzi colti, intelligenti e preparati che avevano studiato con passione per costruirsi un futuro. Antonio Megalizzi era a Strasburgo per seguire l'Assemblea plenaria dell'Europarlamento come giornalista di Europhonica, una web radio legata al mondo universitario. Dopo la laurea a Verona, aveva seguito un corso magistrale a Trento in European International Studies e ora era impegnato in un master sulle istituzioni europee.

La mamma di Valeria Solesin parla anche riferendosi ai genitori dell’attentatore di Strasburgo Cherif Chekatt, anche lui 29 anni. «Resta un mistero per me l’attentatore - spiega la donna - che da quello che ho letto era una persona isolata, con precedenti penali, non sembra facesse parte di gruppi, non mi pare avesse una rete. Ecco, mi piacerebbe davvero sapere cosa scatta nella testa di queste persone: di sicuro aveva messo in conto che al novantanove per cento qualcuno poi lo avrebbe ammazzato. Dunque perché lo ha fatto? Vorrei conoscere i suoi genitori, i fratelli: sappiamo sempre così poco di loro. E anche loro devono affrontare un lutto, ponendosi però mille altre domande. Penso sempre ai familiari. Deve essere una cosa terribile. Chissà come se la rigirano. Si domanderanno tante cose, è un nonsenso. E hanno perso un figlio». 
 

 

Originaria di Sulmona, Fabrizia di Lorenzo aveva 31 anni quando è stata uccisa dal terrorista che si lanciò con un camion sulla folla che passeggiava fra le bancarelle del mercatino di Natale di Berlino. Dopo la laurea triennale alla Sapienza di Roma in Mediazione linguistico-culturale, aveva studiato per la magistrale Relazioni internazionali e diplomatiche a Bologna e aveva ottenuto un master alla Cattolica di Milano in tedesco per la comunicazione economica. Si era poi trasferita nella capitale tedesca dove lavorava per una ditta di trasporti. Valeria Solesin, veneziana, è morta a 28 anni, fra le braccia del suo fidanzato, nell'attentato al teatro Bataclan di Parigi, in cui furono uccise 93 persone. Era nella capitale francese per un dottorato in sociologia alla Sorbona. Sia i suoi genitori, che quelli di Fabrizia, hanno voluto ricordare le figlie con borse di studio a loro nome.







 

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