Attentato a Barcellona, la moglie dell'algerino ucciso: «Voleva suicidarsi perché gay»

Taib Abdelhouahab
Taib Abdelhouahab
di Paola Del Vecchio
Martedì 21 Agosto 2018, 14:31 - Ultimo agg. 21:04
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MADRID - Un “caso isolato”. Taib Abdelhouahab aveva nel mirino i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. Cercava la morte, ma si sarebbe immolato più per motivi sentimentali che in nome dell’esercito dei soldati di Allah. Così il ministro degli Interni della Generalitat, Miquel Buch, ha definito l’attacco messo a segno ieri dall’algerino di 29 anni nel commissariato di Cornellá, vicino Barcellona, tornata nell’incubo terrorista pochi giorni dopo l’anniversario degli attentati di matrice jihadista della Rambla e di Cabrils. All’alba di ieri Abdelhouahab si è recato nel posto di polizia, a due minuti da casa sua, in Calle Garraf, e dopo aver reclamato al citofono l’accesso, ha fatto irruzione. Al grido di «Allah Akbar!», ha tentato di accoltellare la agente nella reception, che ha reagito facendo fuoco e abbattendo l’attentatore. 
 
Tuttavia, dallo sviluppo delle indagini, sono emersi forti dubbi sulla matrice integralista dell’attacco. Luci, la moglie separata dell’algerino, spagnola di 40 anni di Cornellá, ha spiegato agli inquirenti che Taib le aveva più volte manifestato l’intenzione di suicidarsi, dopo che un anno fa lei aveva scoperto che era gay. E, una settimana fa, aveva avviato le pratiche di divorzio. Pare che l'uomo fosse frustrato dall’idea che la comunità musulmana non avrebbe accettato la sua omosessualità. Davanti agli investigatori, la donna avrebbe ammesso che si erano sposati, due anni fa, perché Taib potesse ottenere il permesso di soggiorno. Prima dell’attacco mortale, Luci gli aveva comunicato che avrebbe dovuto lasciare a fine mese la casa faliliare. 
 


Secondo i Mossos, l’attacco al commissariato con il coltellaccio mirava proprio a suscitare la reazione, che poi c’è stata, con l’eliminazione del presunto terrorista. Una sorta di omicidio-suicidio, maturato negli ultimi mesi, quando Taib, descritto dai vicini come una persona gentile ed educata, era diventato via via più religioso e introverso. Anche se ha agito da solo e la polizia non ha trovato traccia di eventuali complici, l’allarme anti-jihadista resta alto in Spagna: di livello 4 sui 5 esistenti, ma con il rafforzamento delle misure di prevenzione e sicurezza in tutte le strutture di polizia, regionale e nazionale. E il Centro di Intelligence antiterrorista, che coordina i servizi di informazione dei vari corpi, si riunirà in maniera straordinaria oggi a Madrid, per analizzare l’allerta di Europol, spiccata lo scorso 17 agosto, in concomitanza del primo anniversario della strage sulla Rambla, dei proclami jihadisti su Telegram, con una foto di due mossos d’esquadra, e l’immagine sovrapposta di una mano con un coltello, con l’esortazione: answer the call, rispondi alla chiamata. 
 

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