Attentato a Barcellona, i terroristi volevano usare furgoni esplosivi contro Sagrada Familia e Camp Nou

Attentato a Barcellona, i terroristi volevano usare furgoni esplosivi contro Sagrada Familia e Camp Nou
Attentato a Barcellona, i terroristi volevano usare furgoni esplosivi contro Sagrada Familia e Camp Nou
Martedì 19 Gennaio 2021, 19:46 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 20:22
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I terroristi islamici responsabili dell'attentato nella Rambla a Barcellona, nel 2017, volevano colpire anche la Sagrada Familia e lo stadio Camp Nou. È quanto emerso oggi nel processo per l'attacco che il 17 agosto 2017 seminò terrore e morte nella zona della città più visitata dai turisti.

Nell'attentato sulla Rambla morirono 15 persone, tra cui due italiani, e ne rimasero ferite altre 140. Un furgone, noleggiato da Moussa Oukabir, uno dei giovani attentatori, era entrato nell'area pedonale ed aveva iniziato ad investire a grande velocità i passanti, molti dei quali turisti. Dopo l'attacco sulla Rambla, il commando, formato da ragazzi appena maggiorenni e di origini nordafricane, si era rifugiato a Cambrils, dove ci fu anche uno scontro a fuoco con la polizia e dove, esclusi gli attentatori, sei civili rimasero feriti e una donna morì.

L'attentato doveva essere di proporzioni decisamente più vaste. I giovanissimi attentatori erano stati radicalizzati infatti da Abdelbaki Es Satty, imam a Ripoll, in provincia di Barcellona. Il piano iniziale era quello di caricare tre furgoni con degli esplosivi artigianali: l'obiettivo non era solo la Rambla, ma anche la Sagrada Familia (in un periodo in cui Barcellona era affollatissima di turisti) e il Camp Nou (dove il 20 agosto era in programma la sfida tra Barcellona e Betis). Durante la preparazione degli ordigni, però, un'esplosione avvenuta la sera prima dell'attentato sconquassò la casa di Alcanar in cui i jihadisti si occupavano di allestire l'arsenale da caricare sui furgoni. Questo impedì quindi di rendere l'attentato ancora più drammatico dal punto di vista delle vittime. Lo riporta 20minutos.es.

Gli imputati sono tre giovani, arrestati dopo gli attacchi e coinvolti a vario titolo nell'attentato a Barcellona: si tratta di Said Ben Iazza, Mohamed Houli (rimasto ferito nell'esplosione) e Driss Oukabir.

Quest'ultimo è il fratello maggiore di Moussa Oukabir, uno degli attentatori uccisi a Cambrils, che all'epoca aveva appena 17 anni. Era stato Driss, regolarmente residente in Spagna, a noleggiare il furgone per il fratello, che era appena arrivato dal Marocco; una volta scoperte le intenzioni della cellula jihadista aveva intimato al fratello minore di cambiare il contratto di noleggio. Neanche Ben Iazza e Houli sarebbero coinvolti in maniera diretta nell'attentato, anche se Ben Iazza avrebbe fornito i documenti per il noleggio di un altro furgone.

A svolgere materialmente l'attacco alla Rambla era stato poi Younes Abouyaaqoub, ucciso poi il 21 agosto 2017 nei pressi di Barcellona. Durante l'udienza processuale sono state raccolte le informazioni sulle indagini dei Mossos d'Esquadra. La polizia catalana ha accertato che il giorno in cui la cellula aveva iniziato a pianificare l'attentato era il 26 maggio 2017, quando i giovanissimi radicalizzati si erano riuniti in un parco a Ripoll.

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