Tel Aviv, un'auto punta la folla sul lungomare: morto Alessandro Parini, turista romano di 35 anni

Il terrorista è riuscito a ferire almeno altre sette persone, tra queste due italiani. L’uomo è morto per i colpi esplosi dalla polizia. La Farnesina: «Vile attentato»

Tel Aviv, un'auto punta la folla sul lungomare: morto Alessandro Parini, turista romano di 35 anni
Tel Aviv, un'auto punta la folla sul lungomare: morto Alessandro Parini, turista romano di 35 anni
Venerdì 7 Aprile 2023, 21:16 - Ultimo agg. 8 Aprile, 10:24
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Attentato Tel Aviv - Doveva essere una serata da passare in allegria, per quel gruppo di giovani turisti arrivati in Israele solo poche ore prima per trascorrere qui, a Tel Aviv, la Pasqua. Stavano camminando vicino a un parco, il Charles Clore che costeggia il lungomare verso Giaffa. La città, come accade tutti i venerdì sera all’ingresso dello Shabbat, ha già cambiato i suoi ritmi. Il traffico si riduce al minimo, i suoni e i rumori arrivano ovattati. Ma all’improvviso nella bella Promenade illuinata irrompe un’auto che - come documentano le telecamere di sorveglianza - a grande velocità invade lo spazio della pista ciclabile e travolge un gruppo di persone che sta camminando. È il caos e il dramma si capisce in un attimo. Per terra, purtroppo senza vita, resta Alessandro Parini, un giovane avvocato romano di 35 anni. Poco più in là ci sono diversi altri feriti: un trentanovenne e una ragazza di 17 anni. Le loro condizioni non sono gravi: sono stati ricoverati nel grande ospedale Ichilov di Tel Aviv. Ferite lievemente altre quattro persone, probabilmente due italiani di 55 e 40 anni, e tre britannici, tra cui una donna di 70 anni e un uomo di 50. L’attentatore, Yusef abu Jaber, 45 anni un arabo israeliano di Kfar Kassem (la cui abitazione è stata perquisita nella notte) viene raggiunto da un gruppo di agenti della vicina stazione di Polizia che lo colpiscono a morte prima che possa usare la sua pistola o fuggire.

 

Attentato a Tel Aviv, la ricostruzione

La dinamica dell’attentato non è ancora del tutto chiara: a tarda sera, infatti, circolavano ancora versioni contrastanti.

Secondo una prima ricostruzione, l’aggressore avrebbe sparato dal finestrino e si sarebbe poi schiantato dopo aver travolto le sei vittime e perso il controllo della sua auto. Ma secondo un’altra ipotesi il terrorista avrebbe invece prima investito il gruppo di persone che stavano camminando e poi sarebbe sceso iniziando a sparare. Di certo, l’auto ha concluso la sua corsa con le ruote rivolte al cielo. Sui social circola fin da subito un filmato che mostra i momenti drammatici in cui viene neutralizzato e colpito dagli agenti della polizia. Non è ancora chiaro neanche se l’attentato sia stato portato a termine da un “cane sciolto” o si sia trattato di una azione coordinata con i gruppi terroristici.

Le reazioni

 

La notizia è immediatamente rimbalzata a Roma. Il presidente del consiglio Giorgia Meloni, ha espresso subito «il proprio profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia della vittima, dei feriti e solidarietà allo stato di Israele per il vile attentato» ed è rimasta in contatto con le autorità dello stato ebraico per seguire gli aggiornamenti «Orrore e profondo sgomento per il vile attentato», è stato espresso in un tweet della Farnesina che ha attivato la Unità operativa di crisi. Il premier israeliano Netanyahu ha dato disposizione di richiamare tutti i riservisti della guardia di frontiera nel timore - evidentemente più che concreto - di una ulteriore escalation delle violenze che hanno insanguinato l’intera settimana. Intanto esulta Hamas: la Jihad islamica plaude all’attentato e commenta che «si è trattato della risposta naturale e legittima ai crimini dell’occupazione contro il popolo palestinese». E in qualche villaggio dopo che è circolata la notizia ha brindato e offerto dolci ai passanti. 

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